Questa mattina sono passato al cimitero. Visita parenti.
Si è avvicinata una signora: “Tu non sei quello che aveva un’agenzia di viaggi al viale”?
Sì sono io. Cerco di ricordare ma non riesco.“Ti ricordi che avevi mandato le mie due figlie in Albania dai nonni e per un problema di documenti non riuscivano a tornare da noi genitori qua in Italia”?
Certo che mi ricordo.
Due bambine di poco più di dieci anni che erano state mandate in vacanza per un mese dai nonni.
I documenti per uscire dall’Italia sono andati bene, ma gli stessi documenti non erano sufficienti per tornare.
Stessa compagnia, Alitalia, stesse bambine, stessi documenti.
Magari ungendo un po’ si sarebbe risolto, ma i nonni non erano in condizione di farlo.
Risultato: le bambine erano state abbandonate in aeroporto in attesa che i nonni senza telefono cellulare potessero tornare a riprendersele.
Le bambine che piangevano perché immaginavano di non essere più desiderate dai genitori in Italia.
Insomma un casino.
Quella volta ho chiamato tutti e sono arrivato fino all’assistente dell’allora amministratore delegato di Alitalia.
“Signora ho un problema grave. Mi aiuta”?
“I problemi ci sono per essere risolti e questo non sarà troppo diverso dagli altri” Rispose la gentile funzionaria.
Ci vollero un paio di giorni ma poi le bambine riuscirono a rientrare.
Lì mi ero piaciuto.
Questa mattina la mamma, mi ha spiegato che una di quelle due bambine, ormai diciottenne, non ha retto alla botta della prima importante delusione d’amore e si è gettata dal quarto piano.
18 anni.
Non si può sentire.
Brutta brutta cosa.