Quanto c’entra il primo con il secondo?
Perché confondiamo sempre più spesso il mezzo che ci consente di esprimerci, con quello che ci viene da dire?
Allora i social sono brutti e cattivi perché ci scrive troppa gente rozza che non ha rispetto per nessuno e aggredisce il prossimo e giustifica comportamenti incivili?
Se è così, per lo stesso motivo si potrebbe dire allora che i social sono buoni, perché c’è anche tanta gente che riesce a mantenere un equilibrio in quello che scrive.
Forse ha ragione chi dice che i social sono uno specchio della società con tutto il bene e anche il male che questa contiene.
Però se è vero che lo stesso concetto, scritto dalla stessa persona, assume un carattere diverso se viene espresso con una elegante penna stilografica o sulla tastiera di uno smartphone, allora forse anche il mezzo che si usa per esprimere il proprio pensiero in qualche modo un po’ lo condiziona.
Quindi abbiamo la possibilità di raccontare il nostro punto di vista utilizzando infiniti sistemi, ma affidare al mezzo la responsabilità del contenuto sembra riduttivo soprattutto per il concetto che si vuole comunicare.
Insomma, prima che mi incarti da solo, voglio dire che dare alla rete la colpa delle fregnacce che si scrivono, a me pare superficiale.
Il mezzo va utilizzato e non usato come paravento.
Troppo facile riconoscere una stronzata dal sen fuggita e pigliarsela con la tastiera dove è stata creata.
Troppo facile.