Per scegliere il primo cittadino nei comuni con più di 15mila abitanti ogni elettore avrà una sola scheda, nella quale sono già riportati i nomi dei candidati alla carica di sindaco. Sotto ogni nome c’è il simbolo (o i simboli) delle liste che lo appoggiano.
Ogni elettore ha tre opzioni:
- può barrare solo il simbolo di una lista, assegnando la propria preferenza al candidato sindaco appoggiato dalla lista scelta;
- può tracciare un segno solo sul nome del candidato sindaco, votando solo per il candidato e non per la lista o le liste a lui collegate;
- può barrare il simbolo di una lista e il nome di un candidato sindaco non collegato alla lista votata, esercitando così il cosiddetto voto disgiunto.
Per i consiglieri, invece, bisogna scegliere uno o due candidati al consiglio comunale tra quelli presenti nella lista votata e scrivere il loro nome nelle righe accanto al simbolo della lista.
Sono possibili uno o due voti di preferenza.
Se si scelgono due consiglieri, questi devono essere di sesso diverso (pena l’annullamento della seconda scelta).
Al termine dello spoglio elettorale, viene eletto sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi, che è di almeno il 50% più uno (tranne in Sicilia dove la recente riforma Ars ha abbassato al 40% la soglia per l’elezione diretta del primo cittadino).
Se nessuno raggiunge questa soglia, domenica 24 giugno è previsto il ballottaggio per scegliere tra i due candidati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti.
Al secondo turno viene eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti.
Fonte: Tg Sky