Diciamocela la verità: “Lo spettacolo del concerto in piazza non sta sul palco, ma in sala“.
Ecco. L’ho detta!
I musicisti in scena fanno il loro dovere, con il trasporto consentito dalle loro capacità e dalla passione che nutrono per la musica.
E ieri sera, sia il direttore che i musicisti che il coro, hanno fatto esattamente quello che da loro ci si aspettava. Un’esecuzione onesta. un programma relativamente ruffiano in una “location” come si dice adesso, spettacolare.
Pure il tempo ha retto, ma mica era Mahmood.
E poi in sala, invece, gli abiti delle signore aggrappate al braccio di cavalieri dall’aria a volte compiaciuta e altre stralunata, hanno raccolto l’attenzione dei presenti.
“Guarda quello/a che si è messo“. Fantastico.
Il mocassino con il piede miseramente nudo sotto il pantalone “zompafossato” è stato proprio il minimo.
Insomma un defilée di grande livello.
Il gran cerimoniere Giorgio Ferrara accompagnato come sempre dal Sindaco, ha introdotto la serata e salutato molto ossequiosamente l’ospite in prima fila: Matteo Salvini.
Qualche fila più dietro, gli spettatori seduti, hanno voluto espriemere il proprio stato d’animo con Buuu e fischi.
Non troppi per la verità, ma diciamo che la platea, anche a dispetto di come si era acconciata, non ha ossequiato il Ministro dell’Interno.
Non tanto quanto ha fatto Ferrara.
Anche il Sindaco si è trattenuto nei complimenti.
Insomma se togliamo lo spazio preso dalla musica, che quello ci dev’essere per forza, la serata è stata eccitante ed è stato un piacere esserci. Con la cravatta stretta, ma poco più di un’oretta se pò fa’.
Arrivederci al prossimo Festival.
L’ultimo, ma forse no, della gestione del Direttore Giorgio Ferrara.
Per tutto il concerto, la finestra dove si affacciava alla fine della serata il Maestro Menotti, è rimasta segnalata da una luce. Però non ci si è affacciato nessuno dalla finestra di Piazza d’Uomo.
Concerto Finale