E in questi giorni non mi piace quello “ridondante” di Erdogan, che ha appena scatenato una rappresaglia militare contro il popolo curdo e che puzza proprio di mossa infame.
Il popolo Curdo che il capo politico della Turchia ha già provveduto a sderenare nel paese che governa, è distribuito fra almeno quattro diversi paesi.
Oltre la Turchia, ci sono l’Iran, l’Iraq e la Siria.
La zona che qualcuno chiama ancora Kurdistan.
Quindi Erdogan con l’appoggio vigliacco di Trump, sta cercando di stanarli anche in Siria. Dimenticando che i combattenti Curdi hanno contribuito in maniera decisiva alla sconfitta dell’Isis.
E a noi, il presidente turco, ci minaccia dicendo che se non rispettiamo la sua scelta militare, ci spedisce in Europa più di tre milioni di profughi.
Vorrei spiegare a questo politico (che l’Europa farebbe bene a tenere sotto controllo) che i profughi scappano dalle guerre come quella che sta provocando lui. Non partono in vacanza su invito di un governante schizzato.
Scappano dalla fame, dalla miseria dalla distruzione.
Insomma da tutto quello che è il prodotto delle azioni militari che lui ha scatenato grazie anche all’allontanamento dell’esercito americano voluto da Trump che pare dire:
“Ma fate un po’ voi. Tanto noi le armi le vendiamo. Interessa l’articolo“?