Un pensiero elementare quello del titolo no?
Però mi ha fatto pensare che c’è una parola che aiuterebbe la società ad allontanarsi dalle guerre.
La parola è RICONVERSIONE.
Cambiare la produzione di alcune fabbriche, ci darebbe una bella mano a non vedere più immagini di bambini fra le macerie, magari ridurrebbe anche il flusso di disperati che scappano dalle bombe.
Semplicemente (so che non è semplice) cambiare quello che oggi producono le fabbriche di armi.
Continuare però ad utilizzare la straordinaria forza commerciale di chi si occupa di piazzare gli strumenti di morte sul mercato.
Bravissimi questi personaggi, come quelli che si occupano di vendere tabacco. Una sostanza cancerogena e puzzolente, che straordinarie azioni di marketing hanno trasformato in moda.
Chi fa le armi oggi, potrebbe lentamente specializzarsi nella produzione di schioppetti a tappi, pistole ad acqua, altalene, palloni da calcio, case di bambole…
Alla fine chi ha venditori così capaci da riuscire a smerciare oggetti per uccidere a popolazioni ridotte alla fame, riuscirebbe a piazzare qualunque altro prodotto in giro per il mondo avendone anche un tornaconto economico.
E la riconversione potrebbe essere applicata a tante produzioni che oggi condizionano negativamente la vita di tutti.
Dice ma quant’anni ciài? Ancora co ‘ste fregnacce vai in giro? I Poteri Forti…
Beh, io ogni tanto una scemenza leggera la scrivo.
C’è chi per stare bene coltiva l’orto, chi scrive poesie e chi pensa che non tutto è perduto.
Io niente di tutto questo. Io mi siedo al computer e picchio compulsivamente sulla tastiera, poi rileggo e vedo che ne è uscito fuori.
Ecco.