Siamo nel cuore dell’Italia. Nell’Umbria verde.
E scopriamo che oltre i boschi e le piante che caratterizzano il territorio e la loro ombra che dà il nome alla regione Umbria c’è qualcos’altro che tinge di verde questa terra.
La maggior parte degli umbri con diritto di voto, ha legittimamente scelto di spostare a destra, verso le posizioni della Lega di Salvini, il governo della regione.
Oggi in molti se la prenderanno con i veri responsabili di questo tracollo. Quelli che hanno gestito il governo regionale in una maniera irresponsabile e forse criminale (ci penseranno i processi a dirlo) che ci ha portati a questo.
I commentatori si azzufferanno per capire se ha vinto la destra o perso quella che si è presentata per anni come la voce della sinistra.
Gli stessi che per tutta la campagna elettorale ripetevano: “… tanto perdiamo…”
Boh.
Io ho pensato che oggi, 28 ottobre, ricorre il 97° anniversario della Marcia su Roma.
Era il 1922 e pure quella volta l’Umbria era in prima fila.
I fascisti partirono dall’Hotel Brufani di Perugia e a Roma ci rimasero per circa 21 anni facendo i danni che conosciamo e che ancora scontiamo.
E oggi a me viene da riflettere anche sul Suffragio Universale che non è sostenuto da una adeguata informazione per dare al voto lo spessore che merita.
Ma avremo modo di discuterne in queste lunghe serate d’inverno, davanti al camino dove bruceremo la legna che arriva dai boschi umbri.
concordo. rivalse, puntigli, rifiuto di votare pd, confusione, delusione… qualsiasi motivazione li abbia guidati, gli elettori umbri, a mio modo di vedere, hanno messo in atto la vendetta del cinese che per far dispetto alla moglie si tagliò gli zebedei