Con tutto il rispetto per la scala sociale che troppo spesso premia i “figli di quelli” e penalizza “i figli di quell’altri“, le dimissioni di Gigino di Maio, notizia di oggi, fanno riflettere.
Vero che questo ragazzotto poco più che trentenne non è stato capace di tenere insieme l’enorme capitale di consensi racimolato grazie alle esternazioni di Grillo e alle promesse che in campagna elettorale funzionano sempre.
Però in effetti lui ha fatto esattamente quello che avrebbero fatto in molti.
Ha accettato un ruolo di responsabilità pieno di impegni e con tantissimi vantaggi.
Chi non avrebbe accettato?
Il problema forse sono quelli che in quel ruolo l’hanno scelto e voluto.
E quelli sono ancora tutti lì.
E oggi stanno già scegliendo, forse con lo stesso criterio, il successore di Gigino.
E allora… Vola Gigino, che arriva Gigetto.