Scrivo queste poche righe il 31 agosto 2020. Ultimo piovoso giorno del mandato di Giorgio Ferrara, come Direttore Artistico del Festival di Spoleto.
Da domani toccherà a Monique Veaute.
La collaborazione di Giorgio Ferrara con il Festival dei Due Mondi, era cominciata 13 anni fa con un incontro in Comune, quando gli uffici erano a via Giustolo.
Magari qualcuno se lo ricorda ancora. Il bellissimo Palazzo Comunale, quello che ospita oggi gli uffici del Sindaco e quelli di gran parte degli amministratori oltre che di molti vertici, era in ristrutturazione.
La stampa ed alcuni curiosi furono ricevuti in una sala piccola ma accogliente e finalmente potemmo incontrare di persona quello che fino ad allora era poco presente in rete, poche le foto che lo ritraevano e un curriculum che andava decifrato.
Tutto materiale di cui avevamo bisogno per arricchire gli articoli che scrivevamo su questo cambio della guardia. Da Francis Menotti a Giorgio Ferrara.
Qualcuno per fare un complimento al nuovo direttore, gli disse che la sua voce somigliava molto a quella di suo fratello Giuliano.
Credo che giustamente non abbia apprezzato molto. Non in quel momento almeno.
La storia di questo personaggio, marito di Adriana Asti, grande attrice storica del panorama culturale italiano, abbiamo cominciato a scoprirla un po’ per volta. Nel corso degli anni di frequentazione con la nostra città.
Quello che ricordo io del primo incontro furono alcune promesse che purtroppo non gli è stato possibile mantenere.
Alla domanda: “Come pensa di restituire a Spoleto il ruolo che gli spetta dopo anni di Festival che purtroppo sul territorio non hanno lasciato nessuna scuola di recitazione, di danza, di musica…“?
La risposta del neo direttore aprì il cuore alla speranza degli spoletini più ingenui, me compreso.
Giorgio Ferrara disse che aveva previsto la possibilità di estendere il Festival a gran parte dell’anno, perché …non è giusto restringere in un paio di settimane lo sforzo enorme che serve per produrre la rassegna.
In realtà un piccolo tentativo di prolungamento è stato fatto con sporadiche rappresentazioni nel periodo natalizio, e qualcosina pure per Pasqua, fortemente volute dallo scomparso sindaco Fabrizio Cardarelli.
Ma in quel primo incontro, il Maestro Ferrara promise, oltre a gestire in maniera innovativa il Festival, anche di istituire una “Accademia della danza“. Una “Accademia del Teatro“. Una “Accademia della Musica“. E non dimenticò nemmeno di promettere una Scuola di Alta specializzazione per la Scenotecnica.
Tutte scuole che sarebbero dovute durare negli anni e avrebbero portato visibilità e nuovi stimoli e risorse a Spoleto.
Purtroppo niente di tutto questo è stato possibile realizzare a causa forse dei tempi sempre più difficili.
In questi anni invece, abbiamo visto i laboratori del Festival che prima costruivano le scenografie di tutte le produzioni festivaliere, ed erano uno dei vanti della tecnica teatrale italiana, piano piano diventare semplici e polverosi magazzini.
Abbiamo visto l’enorme patrimonio di conoscenza dei tecnici spoletini e non solo, che fino ad allora erano riconosciuti e stimati in tutto il mondo, lentamente polverizzarsi.
Siamo passati dall’avere il Festival come esperienza da esibire nel curriculum dei tecnici teatrali più quotati, ad una piccola e breve marchetta.
Peccato.
Non saprei dire se è colpa di qualcuno: è così e basta, almeno secondo la mia personale lettura di quello che è successo.
Da questa nuova dirigenza non mi aspetto miracoli, non più, ma spero che sarà in grado di restituire alla città di Spoleto un po’ della riconoscenza che merita per aver contribuito in maniera determinante alla crescita e alla durata del Festival.
Auguro alla nuova direttrice Monique Veaute, di fare un bel lavoro: Vigoroso, appassionato, motivato, originale ed onesto.
Sono sicuro che ce la metterà tutta.
E soprattutto auguro al Maestro Ferrara di poter trovare già da domani, un nuovo posto dove gli sarà possibile realizzare le Accademie del Teatro, della Danza, della Musica e pure quella della scenotecnica, che sò essere nel suo cuore da almeno 13 anni, quelli che ha trascorso alla direzione del Festival.
Auguri Maestro Ferrara a lei e a sua Moglie, la grande Adriana Asti, che io personalmente ho sinceramente apprezzato sul palcoscenico per ogni anno del Festival che lei ha gestito.
Grazie per tutto quello che di buono è riuscito a fare per Spoleto.
(I fuochi dell’immagine non sono dimostrazione di gioia, ma solo citazione di come fino all’anno passato si chiudeva il Festival. Quest’anno a causa delle regole per il contrasto alla diffusione della pandemia, sono stati giustamente annullati.)