A lezione dai francesi sulla vera laicità dello stato.
Mercoledì 9 dicembre in Francia il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge “a sostegno dei principi della Repubblica” contro il “separatismo religioso”.
Diciamocelo, i francesi sono simpatici come il pipistrello di whuan, ma qui fanno scuola.
Sarà per la serie interminabile di attentati a matrice islamista e per il problema (li vero non come da noi), con la ghettizzazione delle minoranze etniche di religione islamica, non più tanto minoranze.
Facilmente attaccabili dai pisellini estremisti e per la loro lontananza culturale dai valori umani e civili così duramente conquistati e sempre in pericolo di smantellamento da parte dei sopracitati pisellini.
In Francia esistono realtà parallele fuori dal controllo dello stato, interi quartieri dove molti ragazzi non vanno a scuola, a parte le scuole coraniche, mogli bambine vengono promesse a uomini già sposati con decine di altre bambine, comunità non integrate neanche nel linguaggio, crimine organizzato che pesca in questo bacino asociale.
Per chiunque abbia una coscienza civile, è una legge di libertà, di protezione, di emancipazione di fronte al fondamentalismo religioso.
Questo mio potrebbe essere visto come un pensiero islamofobo, qualcuno a sinistra potrebbe dirmi che nascondo brutti pensieri dietro al concetto di laicità dello stato.
Dall’altra innominata parte invece potrebbe essere visto come… uguale, ma con più enfasi.
Comico.
Una legge come questa è la prova che un governo deve camminare seguendo una strada che garantisca l’incolumità delle persone e la difesa dei diritti civili conquistati, anche a rischio politico e diplomatico con assurdi accostamenti ideologici.
Mai più attentati per il diritto di satira di Charlie Hebdo, mai più ragazze minacciate di morte sotto casa perché hanno fatto un video considerato blasfemo su tik tok.
La legge che il presidente Macron vuol far approvare equipara la religione musulmana a tutti gli altri culti.
Fino adesso non era così per motivi a noi sconosciuti, ma poco importa perché adesso potranno essere fatti i dovuti controlli dei finanziamenti esteri ai luoghi di culto.
Questo, semmai fosse necessario spiegarlo, metterebbe al riparo dalla possibilità che nazioni estere possano influenzare la politica del proprio paese finanziando movimenti con ideologie ben diverse è più radicali delle nostre.
E qui si potrebbe aprire un capitolo enorme sui finanziamenti in Italia dei mormoni per esempio, ma avremo modo di parlarne.
Uno dei molteplici risvolti positivi sarà il divieto di obbligo per i figli minori, di sposare una/uno sconosciuta/a.
L’impossibilità di scegliere l’istruzione domestica o le scuole coraniche improvvisate negli scantinati, preferite ad oggi a quelle pubbliche.
Si lo fanno se ve lo state chiedendo.
Denuncia e interdizione alla professione per medici che rilasciano certificati di verginità.
Permessi di soggiorno negati a persone con più di una moglie, ipotesi di reato se le mogli sono minorenni ecc.
Altra importante novità è l’introduzione del reato di Doxing.
Il termine viene usato in senso più ampio per riferirsi all’azione di rivelare o diffondere informazioni personali (in cui rientrano anche foto e video) di un individuo allo scopo di umiliarlo, metterlo in cattiva luce, vendicarsi o minacciarlo e commettere un’estorsione.
Questo perché chiunque si ribella alle regole della religione islamica rischia di trovarsi sotto casa gruppi di violenti in spedizione, o peggio, come forma di punizione.
Chiunque secondo questi culti, infanghi per così dire il nome delle divinità in qualsiasi modo, rischia di ritrovarsi fan di Maometto sotto casa con cattive intenzioni.
In forma ipocrita e pretestuosa, la lotta all’Islam radicale appartiene alla destra, ma Macron è il nemico numero uno in Francia dei movimenti di destra.
Per cui sarà difficile capire che bandiera mettere su questa legge, a mio avviso necessaria e dovuta, e come la società assorbirà il cambiamento che ne consegue.
Non senza problemi temo.