Prima nazionale de “Il Berretto a Sonagli” al Teatro Nuovo Menotti di Spoleto.
La platea, i palchi e perfino il loggione erano gremiti per questo importante appuntamento della stagione di prosa spoletina.
Tanti, tantissimi giovani.
Il sindaco, incontrato al foyer del teatro mi ha detto che si sono raggiunti i 550 abbonamenti per la stagione.
Un grande risultato.
L’allestimento dello spettacolo è un po’ diverso da quelli a cui ci aveva abituati Lavia.
Ha usato degli abili stratagemmi per arricchire una scenografia molto interessante nella sua semplicità.
Gli attori ben misurati nella parte e lui che pur potendo svettare, si mette al servizio del testo.
Un bello spettacolo.
Il mio biglietto l’ho rimediato all’ultimo minuto e mi ha dato accesso ad un palco laterale in terz’ordine.
Quindi una posizione un po’ difficile e lassù francamente le voci degli attori arrivavano male.
Amici che erano in platea, incontrati all’uscita, hanno però lamentato lo stesso problema.
Peccato.
Se non si sente bene il rischio di distrarsi è alto, anche se in scena c’è Gabriele Lavia che in molti ricorderanno negli anni 80 qua a Spoleto ne “I Masnadieri” lo spettacolo che sancì la sua grandezza.
Bello spettacolo sul testo di Pirandello con cui in molti si sono confrontati.
I più grandi.
Io ho avuto la fortuna di vedere in teatro alcuni di questi mostri e allego a questa piccola riflessione dei video trovati on line.
Spoleto può ricominciare a pensare a delle collaborazioni con i grandi del teatro.
Una volta succedeva che le maggiori compagnie venivano qua ad allestire e presentare la prima nazionale, come ha fatto questa volta Lavia.
Adesso potrebbe capitare di nuovo.
Speriamo bene.
Qui Turi Ferro nel monologo delle tre corde: La seria, la civile e la pazza
E poi Eduardo De Filippo
Salvo Randone
Paolo Stoppa