RIPOPOLARE IL CENTRO STORICO. UN MINIMERCATO A PIAZZA ANZANO NATALI

 

Si può pensare ad una rinascita di Spoleto trascurando il centro storico?

Io credo di no.

La valenza turistica della nostra città passa per i vicoli e le piazze della città pieni di quella storia e di tanti racconti, pure recenti, che i visitatori cercano.

Il carattere.

Ecco cosa stiamo perdendo con il continuo spopolamento di quella parte di città attorno a cui si sviluppa la credibilità e l’autorevolezza di tutto il territorio.

La periferia e le bellissime campagne, vivono in simbiosi con le pietre di Piazza del Duomo, della Rocca, del Ponte delle Torri, ma anche con quelle delle tante vie e viuzze che collegano tutti i punti della città.

Solo che quei vicoli e quelle piazzette, se rimangono vuoti o anche solo poco frequentati, rischiano di cambiare il carattere della città e darne un’immagine distorta e meno gradevole.

Il turista in visita apprezza un luogo quando percepisce che gli abitanti lo vivono bene e amano rimanerci.

Allora ci sarebbe da pensare a ripopolarlo questo centro storico, non solo io l’unico a pensarlo, ma come si fa?

Molti propongono agevolazioni economiche e fiscali per chi decide di trasferirsi in centro.

Altri pensano che ci vorrebbe un bel supermercato piazzato proprio in mezzo, magari in piazza del Duomo o meglio in quella del Mercato. Un’attività che potrebbe avere la funzione di attrarre tanta gente.

Altri ancora sono convinti che “ripopolare il centro” fa rima con “riaprire al traffico delle auto e delle moto”.

Boh, forse la soluzione dovrebbe pescare da un po’ tutte le posizioni, ma io sono convinto che forse basterebbe anche rendere facile la vita degli abitanti.

Non trattarli come una specie in via di estinzione e trovare il modo per attirare gli storici personaggi e famiglie che lo hanno fino a poco tempo fa popolato.

Quelli che si sono allontanati per la scomodità, quelli che cercavano altro, quelli che volevano i colori, quelli che faticano troppo a salire le scale, quelli che hanno ceduto alla paura della solitudine.

Allora un modo semplice, poco costoso e forse velocemente realizzabile per facilitare la vita degli abitanti, potrebbe essere quello di riaprire piccoli negozi di prossimità.

Quelli dove comprare il pane, la frutta e quelli per la spesa quotidiana senza usare la macchina.

Ci sarebbe un bel posto che con quattro soldi il Comune potrebbe destinare a questo utilizzo.

Si chiama Piazza Anzano Natali, sta nel complesso delle scale mobili della Posterna, dove ci sono una decina di spazi da adattare a negozi.

Per ora non c’è nient’altro oltre a erbacce che erano pensate come giardini solo che ci siamo dimenticati di annaffiare e i giardini muoiono.

Basterebbe darli, questi negozi, in uso gratuito per qualche anno a commercianti che si prendano l’impegno di sistemarli secondo le normative.

La comodità delle scale mobili e dei tapis roulant che gratuitamente collegano la parte alta dalla città con i parcheggi, integrerebbe la proposta commerciale.

Scegliere i negozi giusti, per esempio un bar, un alimentari, un negozio di frutta, un giornalaio, una macelleria, un panettiere, un negozio di telefonia, un’agenzia di pratiche, una pizzeria e quello che si pensa possa funzionare.

Io nel mio piccolo ne avevo già parlato con l’assessore preposto un paio di giunte fa, ma evidentemente la proposta era prematura. Non era ancora il tempo di pensare a recuperare sviluppo.

Avevo anche messo in contatto l’assessore con un’agenzia immobiliare che si sarebbe potuta occupare della parte tecnica e pure di trovare commercianti interessati. E li aveva anche trovati.

Poi “Poff”.

Peccato.

Mo ci riprovo. Hai visto mai che incontriamo sensibilità diverse.

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