Tutti armati di SPID, ce ne andiamo a spasso per la rete, alla ricerca dei dati che sono nostri, ma per usarli bisogna strisciare in ginocchio verso l’altare della perfida tecnologia.
Come tanti altri italiani, pure a me è toccato scaricare la malefica applicazione IO.
Quella che serviva per registrare le transazioni con carta di credito. La stessa dove ci sono arrivati i messaggi che certificavano il premio raggiunto per aver cambiato sistema di pagamento: da contanti a carta.
Era da un po’ che non frequentavo questa app ormai pochissimo utile, ma un paio di giorni fa IO mi ha segnalato un messaggio per me.
Visto che l’ultima volta che è successo era per comunicarmi l’accredito di 150 euro, sono andato a controllare.
Per entrare non è stato facile per niente. L’impronta digitale valida per la maggior parte delle app che sono nel mio smartphone, non bastava. C’è stato da reimpostare tutto attraverso lo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale.
C’è voluto un po’, ma ci sono riuscito.
Leggiamo allora il messaggio. Dice che ho una comunicazione da parte dell’INPS, ma per leggerla bisogna entrare proprio nel sito dell’istituto di previdenza.
Andiamo.
L’INPS chiede di entrare con lo SPID.
Per farlo bisogna passare per un’altra applicazione senza la quale lo SPID non funziona. L’app di Poste Italiane che sta in mezzo fra me e l’INPS
Quindi io cerco di entrare con ID e password. Il sistema mi chiede di passare per l’app Poste ID.
Ci vado.
Questa ultima app mi spedisce un codice da digitare per essere riconosciuto.
Me lo manda via SMS sullo stesso telefono dove cerco di collegarmi.
Vado a leggerlo, cerco di mandarlo a memoria ripetendolo ad alta voce ché non ho dietro carta e penna.
Bene: ho il codice.
Provo ad entrare nell’app dell’INPS per inserire ‘sto cavolo di codice, ma si è chiusa e devo ricominciare. Riprovo a fare lo stesso percorso per la seconda volta. Inserisco il codice, ma non funzia.
Lo inserisco, ma non va bene perché quello che avevo a memoria era buono per la prima richiesta. Per la seconda me ne hanno mandato un altro di codice numerico.
Quello di prima è bruciato.
Ripeto il secondo ad alta voce e cerco di tornare al sito che come prima, si è chiuso in automatico e si ricomincia il giro.
Mi incaponisco, cerco altri sistemi, ma niente da fare.
Non ce se la fa.
E mi domando:
“Ma come mai riesco ad entrare senza difficoltà nel sito della banca dove sono tutti i miei (pochi) risparmi e per accedere alle informazioni dell’INPS tocca soffrire così tanto”?
Le provo tutte ma riesco a risolvere solo quando decido di usare anche il computer.
Mi faccio spedire il codice senza chiudere l’applicazione e finalmente riesco ad entrare nel sito dell’INPS.
Capire dove andare a cercare il messaggio che ha generato tutto questo è stato anche quello difficile: una serie di delusioni, di chiusura del sito, di richieste da parte dell’INPS su come trovo il sistema.
“Facci sapere quanto trovi utile navigare in questo sito”.
Non rispondo.
Passo un paio di ore fra tutto, per cercare di capire cosa vogliono dirmi con il famoso messaggio e perché la fanno così difficile.
Alla fine il messaggio, che sono riuscito ad aprire, mi doveva dire che risulta un debito da pagare di 34 euro.
Ero indietro di un pagamento, forse per errato calcolo, di quella cifra.
Mi dicono pure che se non mando questi soldi verrà attivata una procedura di recupero coatto.
Me lo potevano anche dire subito direttamente dall’applicazione IO o con una mail, o se preferiscono, pure un SMS. Comunque decido di pagare immediatamente.
Entro senza problemi nell’applicazione della mia banca, seleziono la pagina dell’F24 e poi passo un’altra mezzoretta per capire, nella lettera dell’INPS, dove trovare i dati per compilarlo.
Ma alla fine ci sono riuscito.
Ho saldato il mio debito nonostante lo SPID e tutti gli ostacoli che mi hanno messo davanti.
Ci sono riuscito.
Io mi ritengo uno molto “scafato” nell’utilizzo della rete, del computer delle app. E mi chiedo come potrà reagire qualcuno meno “pronto”.
Avremo sempre bisogno di intermediari anche solo per pagare.
Viva lo SPID!
Ti pareva che poteva finire così?
Manco per niente. Dopo aver pagato devi farlo sapere all’INPS che sennò a loro magari sfugge. Allora devi andare QUA
Poi vai nel tuo “Cassetto Fiscale“, poi “Comunicazioni bidirezionali“, poi cerchi di capire, avanzando a tentoni, come comunicare che hai effettuato il pagamento. Se vuoi alleghi pure copia del versamento.
C’è bisogno di dire quante volte in tutto questo torna l’obbligo e pure lo stress dello SPID?
Insomma a me sono servite circa 3 ore in totale, di lavoro intenso e fatto con attenzione.
Tutto questo solo per pagare.
Da una decina di anni invece, aspetto un rimborso di circa 2400 euri, che non sono ancora riuscito a capire come è possibile riavere.
Ma questa è un’altra storia.