Raccolgo lo sfogo di un commerciante del centro storico di Spoleto che visibilmente scosso ci tiene a raccontarmi quello che gli è capitato il giorno prima.
Evito di fare nomi o riferimenti che aiutino a capire chi sono i protagonisti di questa piccola storia perché ritengo che si tratti solo di un evento da tenere in considerazione per “misurare la febbre” del nostro territorio sul fronte della sicurezza.
Conoscere i nomi dei protagonisti non fornisce alcun elemento utile in più.
Sarebbe potuto succedere a chiunque.
Il commerciante protagonista di questa vicenda deve entrare nel suo magazzino.
Sul gradino esterno, proprio sul passaggio, c’è seduto un diciassettenne che ha anche appoggiato lì il casco del suo ciclomotore allargando l’impiccio.
- “Puoi spostarlo per cortesia che devo uscire con del materiale”?
- “Io non sposto niente. Non ci penso nemmeno”. La risposta del giovane.
Sguardi tesi, aria di sfida dell’adolescente verso il commerciante.
Prima che succeda qualcosa di brutto, che, diciamocelo, a volte anche un adulto equilibrato ci può cascare, interviene un signore che passando aveva visto e immaginato un epilogo sgradevole.
L’ultimo arrivato grida e ha la meglio a parole sul giovane che subito raggiunto da due suoi coetanei non si da comunque per vinto, non abbassa lo sguardo, anzi minaccia.
Gli adulti lasciano correre. Se ne vanno e tutto torna a quella normalità carica di tensione che sempre più spesso capita di notare in alcune zone di Spoleto.
Non so quale potrebbe essere una soluzione veloce, ma certo spesso sentendo i racconti dei residenti, sembra che la sicurezza nel centro storico almeno in certi momenti della settimana, sarebbe da tenere maggiormente sotto controllo.