Si parla spesso di dietro le quinte.
Vuol dire rimanere in disparte, far parte del momento ma in maniera non visibile.
Ovviamente questo modo di dire nasce dal teatro perché dietro le quinte ci sta chi è in attesa di entrare in scena o chi partecipa allo spettacolo come tecnico, o produttore, regista e non serve che vada in scena, sotto le luci, davanti al pubblico.
Non tutti però sanno cosa effettivamente siano le quinte. Ho avuto modo di scoprire questa lacuna, durante una recente visita ad un palcoscenico dove ho accompagnato alcuni amici.
Allora lo spiego qua. La quinta è un elemento scenico che traguarda la scenografia lateralmente.
Se ne trovano a destra e a sinistra della scena e nella loro forma meno elaborata sono delle strisce di panno, generalmente nero, che dall’alto arriva fino a terra.
Ovviamente chi si trova dietro la quinta risulta non visibile agli occhi dello spettatore.
Va normalmente così se chi sta dietro le quinte resiste alla tentazione di fare capoccella per vedere se c’è la nonna in sala, o se evita di intrupparci sempre contro la quinta, facendola muovere e facendo in modo che lo spettatore si concentri su quel brivido della scenografia, invece che sullo spettacolo.
Anche dietro le quinte, bisogna saperci stare.
Uno spettacolo si può rovinare anche da quella posizione.
Il teatro è una macchina straordinaria, ma fragile, che si regge oltre che sulla passione, anche sulla conoscenza, sulla preparazione, sulla sensibilità.
Se non ce l’hai non puoi stare manco dietro le quinte e conviene che aspetti direttamente in camerino, o, meglio, al bar.