LA SOFFITTA

Mi è stato chiesto di parlare della soffitta. Ovviamente di quella che si trova in teatro.

La soffitta è un luogo fisico, ma anche la direzione verso cui guarda il tecnico appena arriva sul palcoscenico per allestire o montare lo spettacolo.

Il montaggio prevede infatti materiali appesi, come alcune parti della scenografia e come minimo anche solo le americane delle luci.

Entrando in palcoscenico si guarda in alto perché bisogna scegliere bene il punto in cui buttare le corde per appendere gli elementi fondamentali dello spettacolo e quindi decidere la “partenza” della scena.

Se allestisci tutto e solo dopo ti rendi conto che dove ti serve posizionare l’americana delle luci ci sta un bel travone, beh, lì possono nascere problemi.

Così come l’attore demotivato che appena arriva in teatro cerca il bagno, così il tecnico competente guarda in alto verso la soffitta che si trova proprio sopra il palcoscenico e comprende la graticcia, quindi un pavimento di assi di legno che in un altro video abbiamo chiarito deve essere di un legno che si chiama “Prugno di Slavonia”.

Sulla graticcia si fissano i rocchetti, piccole carrucole che servono per manovrare le corde a cui vengono appesi gli elementi che andranno sollevati.

Le corde che dall’elemento appeso passano attraverso il rocchetto, se ne vanno a finire in “ballatoio”, cioè un camminamento posizionato più in basso rispetto alla graticcia.

Il ballatoio, che fa parte della soffitta, è il posto dove sono i mantegni, cioè delle travi di legno a sezione quadrata, a cui vanno legate le corde.

Anche i nodi sono un po’ speciali in questo mondo, ma ne parleremo.

In genere i mantegni sono due. Uno più in basso, a circa 50 centimetri da terra dove si lega lo stangone per posizionarlo all’altezza di lavoro. Quella posizione che si chiama “fermo”.

Per esempio il fermo di un’americana per le luci sarà fatto in modo che gli operatori possano agevolmente lavorarci per montare e cablare i proiettori.

Poi c’è il mantegno più alto che è quello dove si lega una volta raggiunta la posizione di lavoro. Quindi l’americana luci dell’esempio verrà collocata ad una altezza di lavoro che terrà durante lo spettacolo e quella si fissa al mantegno più in alto.

I ballatoi in genere girano intorno al palcoscenico, si trovano poco al di sotto del piano della graticcia e a volte, nei teatri più grandi, se ne trova più di uno a quote diverse.

Con tutta questa confusione spero di aver fatto venire a qualcuno il desiderio di andare a vedere sul campo come sono fatte le cose di cui parlo, anche solo per chiarirsi le idee.

Ogni soffitta ha un magazzino delle corde che è lo stanzino dove il capo soffitta e i suoi collaboratori si stendono in attesa del prossimo cambio scena.

La soffitta è anche un luogo intimo, che vive la maggior parte del tempo in penombra o della luce riflessa dal palcoscenico. Chi è abituato a passare molto tempo in soffitta, non urla, non parla a volume alto se non per comunicare con il palcoscenico, non fischia.

La soffitta ha un fondamentale ruolo di coordinamento di tutto quello che succede sul palco.

Più che nella prosa, è nella lirica che la soffitta dà il meglio di sé. Bellissimo vedere le centinaia di corde che si usano e che sono tutte segnate con dei “cartabòni” quadratini di compensato inchiodati vicino al mantegno dove viene specificato a cosa appartiene quel tiro.

Ricordo di aver letto “L’Ammalato Immaginario” invece che IL malato… “La signora delle Camelle” (camelle in dialetto spoletino significa pentole) “Il Fausto” invece che Il Faust e tanto altro.

Bella e romantica la soffitta, avrebbe bisogno di essere conosciuta meglio dagli appassionati di teatro.

Il video su Facebook sta qua

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