Fra i cosiddetti segnali di sala, cioè gli avvisi al pubblico del fatto che lo spettacolo sta per iniziare, c’è anche la “mezza sala”.
Non si tratta di una stanza tagliata a metà.
La sala è quella del teatro ed in questo caso si tratta dell’illuminazione appunto di platea, palchi, loggione.
La sala, tranne nei casi in cui il copione o la regia dispongono diversamente, va spenta durante lo spettacolo, per consentire allo spettatore di godere appieno della messa in scena ed entrare nella dimensione voluta dall’autore, dal regista, dallo scenografo e da tutti gli altri professionisti che hanno partecipato all’allestimento.
I teatri classici, hanno in genere tre diversi livelli di spegnimento della sala:
il lampadario, l’interno palchi e la gala.
Normalmente si fa “mezza sala” spegnendo il lampadario che è la fonte di illuminazione più consistente.
Poi al segnale “sala buia” impartito dal Direttore di scena, si spengono i palchi, cioè la luce che illumina l’interno di tutti i palchetti e anche “la Gala” secondo l’ordine preferito dalla tradizione di quel teatro.
Che cos’è la gala?
Vengono così chiamati i giri di applique che illuminano, arricchiscono ed impreziosiscono la sala.
Quindi la gala sono le appliques e “via la gala” è rimasto nel lessico dei direttori di scena più maturi, come un avviso anche in quei teatri che la gala manco ce l’ha più.
Quindi mezza sala, poi sala buia, sipario e lo spettacolo può avere inizio.