Queste piccole video dispense sulla scenotecnica, non hanno la presunzione di sostituire un vero e proprio corso di studi e nemmeno un po’ di sana esperienza in palcoscenico.
Queste brevi chiacchierate hanno lo scopo, per me di fissare qualche ricordo e per chi le segue quello di conoscere piccole curiosità e aneddoti di quel fantastico mondo che è il teatro visto da dietro le quinte.
Chi ama lo spettacolo dal vivo, potrebbe avere piacere di conoscere dettagli che vengono solitamente nascosti nelle zone frequentate solo dagli attori e dai tecnici.
Video volutamente molto brevi e nemmeno molto approfonditi.
Chi ha bisogno di conoscere di più, troverà il modo di farlo leggendo, frequentando un palcoscenico, chiedendo a chi di queste cose ne sa.
Per i miei racconti, io attingo alla mia esperienza di tecnico teatrale.
Quando serve un’integrazione, sfoglio qualche libro fra i molti che ho raccolto. Spesso le versioni (la mia e quella del libro) non coincidono e allora io mi fido della mia memoria, di quello che ho sperimentato e scelgo di raccontare quello.
Fra le curiosità oggi vorrei parlare dei diversi modi di terminare la fase del montaggio di uno spettacolo.
Ci sono due tipi di tecnici:
Il primo è quello che alla fine del montaggio, rimane in palcoscenico fino all’arrivo degli attori e del direttore artistico.
È quello che si fa trovare col fiatone e sudato, dimostrando che non ha avuto un momento nemmeno per respirare, figuriamoci per pranzare e quindi se ci dovesse essere qualche imperfezione abbiate pietà e non vi lamentate troppo che “ho già sofferto abbastanza”.
Ce ne sono parecchi di tecnici che si comportano così. I nomi non li faccio manco sotto tortura.
Poi c’è l’altro tipo di tecnico che invece ritiene finito il montaggio quando ha fatto tutto quello che doveva.
Si ferma un attimo a controllare e se c’è il tempo, va in albergo, si fa una doccia, indossa una camicia pulita e torna in teatro dove, prima dell’apertura del sipario, trova anche il piacere di scambiare due chiacchiere con i colleghi e con gli attori.
Di tecnici così ce ne sono meno.
Questo secondo tipo di tecnico riesce ad alzare lo sguardo ed a rispondere ad eventuali richieste di chiarimenti da parte del responsabile artistico della compagnia, perché è sicuro di aver montato lo spettacolo nel modo migliore consentito da quel teatro e non sente il bisogno di esibire il fiatone.
Sono due modi diversi, ognuno con una sua legittima ragione di essere.
Per la verità c’è anche un terzo tipo di tecnico:
È quello che monta tutto come deve fare.
Poi se ne va in albergo per doccia e cambio camicia, quindi torna in teatro e si fa trovare a smartellare o a tirare qualche corda, spostare una cassa anche se non serve.
Praticamente la somma fra le due abitudini di prima.
Io preferivo quando era possibile, fare una doccia e godere poi dello spettacolo montato al meglio, che pure il pubblico se fai così, secondo me se ne accorge.