Beh, adesso, con tutte le macchine che sono passate nei palcoscenici sparsi per il mondo, direi che creare l’effetto del fumo durante una rappresentazione teatrale è abbastanza facile.
Le macchine di una volta si governavano male ed emettevano fumo, sì, ma in genere puzzolente e poi quando era arrivato il momento di interrompere l’effetto cominciavano i dolori.
Per la verità i dolori partivano da quando l’effetto doveva iniziare.
Bisognava calcolare con attenzione i tempi che aveva la macchina e soprattutto la sua caldaia per arrivare alla temperatura di esercizio.
Poi per fare il fumo si bruciava un olio che faceva un odore tremendo, per cui quell’effetto non si poteva fare all’inizio dello spettacolo, sennò per tutta la rappresentazione gli spettatori dovevano sopportare quella puzza.
Si tornava a casa dopo questo effetto speciale, con i vestiti che sapevano di locomotiva a carbone.
L’effetto del fumo non è stato mai molto amato, anche perché di difficile gestione e insomma era poco preciso. Ecco.
Però poi queste macchine speciali, le “smoke machine”, sono state perfezionate e adesso abbiamo quella che produce il fumo basso, quella per il fumo alto, quella per la nebbia, addirittura c’è anche una macchina che produce fumo che rimane basso e arriva in scena ad onde.
Pure per l’odore si sono trovate delle efficaci soluzioni, usando olii profumati che non disturbano nemmeno gli attori o i cantanti che in quelle nuvole si devono muovere.
Il più tranquillo di tutti però è il fumo ottenuto con il ghiaccio.
Questo effetto ha una storia più lunga degli altri. Veniva usato anche in tempi relativamente lontani, quando per la verità lo spettacolo non sentiva molto il bisogno dell’effetto fumo, visto che a riempire l’ambiente ci pensavano già le fiamme usate per illuminare.
Come si fa questo effetto che per capirsi è quello del pentolone da cui esce un fumo che cade subito a terra? Quello dove le streghe girano la pozione magica.
Si usa anche per realizzare un tappeto di fumo.
Serve un recipiente con acqua molto calda, bollente addirittura, dentro cui viene lasciato cadere del ghiaccio.
Questa è una prova che per gioco e facendo attenzione, si può fare anche a casa.
Più è alta la differenza di temperatura fra l’acqua calda nel pentolone e il ghiaccio e più sarà denso il fumo.
La tendenza di questo tipo di fumo sarà quella di cadere verso il basso e anche di disperdersi velocemente senza lasciare nessuna traccia.
Adesso che si può usare il Ghiaccio Secco poi, quello che viene dal mondo della pasticceria, che sta intorno agli 80 gradi sotto zero, l’effetto è diventato notevolmente interessante.
Il fumo delle smoke machines durante lo spettacolo, ovviamente serve oltre che a sottolineare dal punto di vista drammaturgico dei momenti particolari, anche a tracciare il raggio dei proiettori.
La nebbia più che il fumo, viene molto usata negli spettacoli musicali dove l’effetto di luce desiderato non è solo quello che illumina un oggetto o il cantante o il chitarrista del momento, ma anche tutto il fascio luminoso che in questo modo viene evidenziato ed entra a far parte della scenografia dello spettacolo.
L’effetto fumo.