Sabato 1° aprile 2023
Rieccoci qua a raccontarci un po’ questo posto dove qualcuno di noi ha scelto di vivere e qualcun altro ci si è ritrovato senza aver mai incocciato il momento per cambiare e andarsene via.
Una città, per la verità una cittadina, Spoleto, piena di bellezze architettoniche e artistiche, la cui occupazione preferita pare essere negli ultimi tempi quella di farsi complimenti.
Di lodarsi.
Ci ritroviamo sempre più spesso a dire “…ma quanto è bella Spoleto”, solo che, anche se è oggettivamente vero, quando si incontra qualcuno che insiste sulla propria bellezza, alla lunga stufa un po’.
Succede anche con le persone.
A tutti noi sarà capitato almeno una volta di frequentare persone belle. A me sì.
Certo, solo che quando queste persone insistono sempre sullo stesso argomento, quando si mostrano per la bellezza esteriore tralasciando il resto, quando stanno sempre davanti allo specchio, beh stufano un po’.
La bellezza è una fortuna, almeno nel nostro caso. Quasi nessuno degli spoletini contemporanei ha contribuito in maniera determinante al fascino della città.
Anzi.
Questo capita per la verità, in molti posti nel mondo dove gli abitanti si sentono autori delle bellezze della città.
Noi qua, in questo veloce passaggio sulla terra, siamo messi nella condizione di darci da fare per lavorare all’accrescimento della bellezza del posto che abitiamo e delle persone che siamo e di quelle che frequentiamo.
Parlare e basta non aiuta. Ma noi questo facciamo troppo spesso. Purtroppo.
Il fatto è che poi si rischiano delusioni, come quella di ieri quando è stata meritatamente eletta Capitale della Cultura 2025 la città di Agrigento.
Bellissima pure quella, ma sicuramente ha arricchito la sua avvenenza con un progetto che la commissione esaminatrice ha preferito al nostro.
Siamo tutti belli, ma qualcuno ci mette qualcosa in più, o si racconta in maniera da comunicare meglio progetti e intenzioni.
Complimenti ad Agrigento, speriamo che questo serva a noi da stimolo per lavorare alla crescita.
Progettare il futuro è un impegno che la nostra città deve prendersi a prescindere dai problemi che affrontiamo ogni giorno.
A prescindere dal fatto che ci stanno fregando l’ospedale e forse non solo quello.
Ormai bisogna essere “multitasking” cioè bisogna sviluppare la capacità di lavorare su più fronti.
Qualcuno si darà da fare per l’ospedale mentre qualcun altro penserà al futuro mettendo in campo progetti, senza aspettare il prossimo concorso a premi. E qualcun altro ancora penserà alla gestione del decoro, dei servizi, della vita quotidiana.
Qua c’è bisogno di lavorare tutti e con una bella energia.
Ritrovarsi in giro per le strade ormai quasi deserte, con tante attività commerciali chiuse e solo lamentarsi, non serve a nessuno.
Sembriamo un po’ come quel turista italiano che in viaggio all’estero scopre che il caffè in Italia è più buono e costa meno che nel resto del mondo. E poi si lamenta.
Guardiamoci intorno e pensiamo a come crescere. Non solo a come non perdere.
Pensare e lavorare per crescere.
Qualcun altro lo sta già facendo, altri si stanno attrezzando in quella direzione.
Noi mi sa che abbiamo perso pure troppo tempo.
Non aspettiamo che altri facciano per noi che tanto quelli, fanno per loro.
No per noi.
Per loro.
E dopotutto questo gruppo nel suo piccolo, sta qua anche per raccogliere spunti di crescita.
Buon fine settimana.