Oggi vorrei parlare di uno degli attrezzi più umili del palcoscenico.
Il ciocchetto. È un coso che ha una funzione sola e anche molto elementare: fare da peso.
Si tratta di un oggetto di legno dalla forma ogivale… diciamo una specie di suppostone lungo 40, 50 centimetri, con un buco nel senso della lunghezza.
In quel buco passa la corda che arriva dalla soffitta. Un nodo alla base assicura che il ciocchetto non si sfili.
L’altezza del ciocchetto è in genere ad almeno un paio di metri da terra in modo da non renderlo pericoloso per chi passa per il palco.
Una capocciata al ciocchetto si sente.
È un semplice peso che serve per far scendere la corda, la quale, se rimanesse così, libera penzoloni, avrebbe difficoltà a calare fino al piano del palcoscenico.
La corda in genere sta lì per poterci appendere qualcosa durante lo spettacolo o in un cambio scena. Pronta insomma per un’azione veloce.
E il ciocchetto rimane lì in silenzio, aggrappato alla corda per aiutarla a scendere quando serve.
Viene soprannominato ciocchetto anche quel tecnico che gironzola per il palcoscenico senza sapere che fare. Una specie di peso morto, pure lui, da chiamare solo quando bisogna aggrapparsi alle corde e tirare.
Il ciocchetto: Umile ma utile.
Anzi: indispensabile.