Appena usciti dallo scompiglio che un evento cittadino come quello della Corsa dei Vaporetti di Spoleto causa per qualche giorno, trovo il tempo per elaborare una piccola riflessione.
Che questo evento sia un patrimonio della città, non c’è nessun dubbio.
Si tratta di un evento arrivato ormai alla 57a edizione che coinvolge gli abitanti e condiziona la circolazione del traffico anche pedonale per qualche giorno.
Molte sono le persone perse di vista per un po’, che proprio in occasione di questa corsa appaiono di nuovo in città e con adeguato abbigliamento li ritroviamo direttamente sui vaporetti come pilota o spingitore, oppure lungo il percorso nella veste di organizzatore, commentatore, personale addetto alla sicurezza e altro.
Tutti molto presi dal ruolo che giocano, perché sempre di un gioco si tratta.
Certo, un gioco evoluto, che nasce dai carrettini con i cuscinetti e lo spago, ma sempre un gioco. Un momento divertente pure se condizionato da una comprensibile competizione.
Però la mia riflessione non va tanto alla gara di per sé, ma a come potrebbe essere sfruttata per farla diventare un’attrazione turistica.
Non sono molte le città della dimensione della nostra che possono vantare un evento con tanta storia e tanta capacità di coinvolgimento come la Corsa dei Vaporetti.
Penso: Ma non si potrebbe pensare di richiamare persone da fuori territorio per assistere o addirittura partecipare a questa gara?
Io sono sicuro che trovando i professionisti che sanno come fare, da questa semplice corsa, che comporta un grande sforzo organizzativo, si potrebbe ricavare una visibilità importante che può far solo bene al territorio e pure, soprattutto, agli sponsor che ne rendono possibile la realizzazione.
Io ci penserei giusto per non buttare un’opportunità che potrebbe fare molto per Spoleto e la sua vocazione turistica.