Per il Festival tutti abbiamo visto gente in giro e gli operatori turistici che ho sentito, si sono dichiarati moderatamente soddisfatti anche in considerazione del fatto che veniamo da periodi difficili.
Certo non ho sentito tutti. Non potrei nemmeno.
Poi oggi a pranzo il TG regionale ha pubblicato un servizio che analizza la situazione di Spoleto, rispetto al turismo, che si scopre in questi giorni in crisi.
Ma come, da un giorno all’altro?
Certo negli anni passati alla fine del Festival molte erano le attività che chiudevano per ferie per il calo di turisti, ma adesso speravamo meglio.
Se il servizio del TG3 dice il vero e non c’è motivo di dubitarne, cioè se la città è in crisi per troppe poche presenze è grave.
Ma sarà proprio in questi termini?
Ho chiamato un po’ di amici operatori turistici (pochi, quindi queste riflessioni non possono avere valore scientifico) e la maggior parte di loro mi ha detto che sì, gente in giro dopo il Festival non ce n’è tanta.
C’è stato fra gli amici sentiti anche chi non si è lamentato ma sono stati pochi.
Qualcuno dice che una soluzione potrebbe trovarsi nella programmazione e nella vigorosa comunicazione degli eventi in modo che chi vuole possa decidere per tempo una visita qui da noi.
Altri individuano diverse criticità.
Pure la proposta alberghiera che si deve confrontare con i Bed and Breakfast pare avrebbe bisogno di un aggiustamento.
Insomma siamo ancora qua a raccontarci di un settore che dovrebbe essere traino dell’economia, invece si scopre con il fiato corto ogni volta che gli si chiede di più.
C’è ancora da lavorarci con impegno e con competenza in questo settore.
Intanto i prossimi flussi interessanti si aspettano per agosto che adesso anche il caldo eccessivo non aiuta molto.
Come è successo per quasi tutti gli anni passati.
Speriamo bene.