Forse succede solo a me di vedere sempre più spesso vecchi incattiviti.
Gente che invecchia male insomma.
Vecchi o solo anziani, che stanno sempre tirati, che ce l’hanno con il mondo e con quelli che passano loro davanti.
Mi fa un po’ tristezza, ma così è.
E ne incontro sempre di più di queste persone che spendono la seconda parte della vita fra incazzature, ripicche, rimpianti e a volte è difficile anche capirne il motivo.
Persone che conducono una vita diciamo abbastanza controllabile, compatibilmente con età e acciacchi, che però evidentemente hanno lasciato qualcosa da risolvere nella prima parte della loro esistenza e adesso avvelenano l’aria che si ritrovano intorno.
E respirano quell’aria puzzolente.
Ma che peccato. E non mi viene in mente manco una soluzione da suggerire. Così è, perché si vede che così dev’essere.
Magari è sempre stato e io ci faccio caso solo adesso, però comunque ci faccio caso e mi meraviglio di come, da parte di queste persone, vengano messi in ordine i valori della vita.
Che importanza danno a cosa.
Colpa della politica, della televisione, del crollo dei valori, della solitudine, di quelli di prima, delle scie chimiche, delle mascherine, dei vaccini…?
Oppure ha ragione Umberto Eco nel suo “Il Cimitero di Praga” quando dice:
“Poiché nessuno pensa che le sue sventure possano essere attribuite a una sua pochezza, ecco che dovrà individuare un colpevole.”
Boh! Chissà!
Vabbè.