Quando è scoppiato il casino fra Russia e Ucraina, mentre tutti si organizzavano per portare in Italia le bionde giovani coinvolte nella guerra e altri aprivano i magazzini delle armi per spedirle al “paese attaccato”, a me è venuto un diverso pensiero.
Ma non potrebbe essere questa una occasione speciale per ricoprire il ruolo dello stato maturo che non parteggia per la guerra, ma che invece cerca delle soluzioni per non lasciare sul marciapiede vittime innocenti capitate lì spesso per caso?
Una specie di auto-investitura di neutralità.
Certo ci sarebbe voluto che i fabbricanti di armi non avessero il potere che hanno. Pure noi nel nostro piccolo potremmo pagare un prezzo alto (Spolettificio Baiano) in termini occupazionali, ma per la pace si potrebbe anche fare.
E poi tutte le imprese che verranno coinvolte nella ricostruzione di quello che abbiamo contribuito a distruggere, si sarebbero potute arrabbiare pure loro, ma per la pace si potrebbe anche fare.
Mo che si apre un altro fronte, quello fra Israele e Palestina, ci siamo buttati dentro anche noi sperando di guadagnarci qualcosa.
E a me pure questa volta viene un pensiero diverso:
Se Hamas che combatte una lotta durissima per vedere rispettati i diritti sacrosanti dei palestinesi, cambiasse strategia?
Se la gestione della crisi viene delegata al militare di turno, si cercherà di scambiare le centinaia di prigionieri con forse migliaia di palestinesi prigionieri di Israele.
Così si rinforzano gli eserciti e la guerra riprende forza.
Se invece ci mettesse mano un politico, magari dalla mentalità aperta, non potrebbe scambiare i prigionieri con l’impegno al rispetto dei diritti del popolo palestinese che dovrebbe essere il motivo per cui si lotta?
La comunità internazionale dovrebbe fare da garante. E chi direbbe di no? Almeno apertamente.
Tanto se poi gli israeliani non dovessero rispettare gli impegni, si troverà il modo di portare un altro attacco militare. Che ce vo’?
“Tieni. Ecco. Ti restituisco le persone che abbiamo rapito per dimostrare che noi siamo per la pace. Fai un passo avanti pure tu Israè“.
Si potrebbe fare? Mi sa di no. Anzi… certo che no.
Sicuramente non si potrebbe fare, ché questo non è un mondo perfetto. E forse non lo sarà mai sa’!
Problemi complessi contro menti semplici.