Riceviamo da Associazione culturale CASA ROSSA e volentieri pubblichiamo:
A TUTTI GLI ATTORI DELLA VICENDA OSPEDALE SAN MATTEO.
NON È IL COSTO IL PUNTO DIRIMENTE PER LA RIAPERTURA DI TUTTI I REPARTI ANCORA CHIUSI, MA IL DIRITTO ALLA SALUTE DELLA POPOLAZIONE DEL TERRITORIO SPOLETO/VALNERINA.
Noi contestiamo la scelta del governo regionale Lega Fratelli d’Italia, di ridimensionare drasticamente l’Ospedale di Spoleto, per le conseguenze sulla popolazione ovviamente e perché decisione frutto dell’applicazione delle politiche di aggressione alla sanità pubblica che le regioni praticano, facendo cadere la scure dei tagli sulle realtà più fragili, cioè senza protezione politica e senza potere economico.
Precisiamo ciò perché giudichiamo completamente sbagliato, ragionare e proporre vie di uscita dentro i confini tracciati dagli esecutori materiali (la Regione Umbria) delle politiche privatistiche e antisociali messe in atto nella sanità.
Ci riferiamo al tentativo dell’ Amministrazione comunale di contestare il taglio di reparti e servizi al San Matteo, in primis il punto nascita, con l’ argomento che il risparmio sarebbe irrisorio nel budget della sanità umbra ( più o meno tre milioni), meno dell’ 1%.
Se pur ciò è vero, la verità che cambia la realtà è che non ci si salva da soli ma insieme a tutti coloro che vengono colpiti dalla smantellamento della sanità pubblica ( meno 37 miliardi in 10 anni ).
Perciò si devono riaprire tutti i reparti dell’ Ospedale San Matteo di Spoleto, non perché i costi non sarebbero alti, ma perché ciò è un tassello indispensabile per garantire la salute pubblica a 65.000 abitanti in un territorio, Spoleto/Valnerina, di 1500 kmq, montuoso, terremotato e con una viabilità complicata.
Associazione culturale CASA ROSSA