La TV ha appena detto che i bombardamenti a Gaza, quelli fatti non per rappresaglia, ma per riportare l’ordine in quella striscia di terra, hanno sterminato ad oggi, dall’inizio dell’azione militare contro la popolazione civile, circa 25.000 persone.
Circa.
E continuano, i militari israeliani, appoggiati e sostenuti da gran parte del mondo civile, con coraggiose azioni che dovrebbero portare allo sterminio della popolazione palestinese.
Intanto nei giorni segnati dalla guerra, sono nati, fra una bomba e l’altra, circa 20.000 bambini.
10.000 di questi sono stati fatti fuori subito dalla mancanza delle medicine e del cibo, dalla mancanza dell’acqua potabile e dell’energia elettrica che manda le macchine di soccorso medico.
Fatti fuori negli ospedali distrutti, dalle bombe sganciate con generosità, dalle sparatorie per le strade, dalle macerie degli edifici bombardati che li seppelliscono soffocandoli, dall’indifferenza del popolo del pandoro e delle lucine di Natale.
Sono convinto che qualcuno di questi bambini sopravviverà di sicuro a questo strazio e manterrà vive le motivazioni che continueranno ad arricchire i fabbricanti e i venditori di armi.
Pare che la Borsa sia molto sensibile alle azioni messe in vendita dalle aziende che si occupano di guerra. Quelle azioni non scendono da anni.
Mi sa che la responsabilità di questa schifezza di comportamento sia ben distribuita fra tanti di noi.
Io non gioco in borsa, ma nemmeno so più se basta per stare a posto con la coscienza. Boh!
Registriamo che molti israeliani oggi sono contro lo sterminio degli abitanti della Striscia e contro questo comportamento che molto somiglia a storie già viste.
Storie che avevano come protagonisti nel ruolo delle vittime gli aguzzini di oggi.
Intanto noi ci consoliamo con Sanremo, mentre cerchiamo di capire chi sono i terroristi veri e chi i terrorizzati.