Sabato 10 febbraio 2024.
Diciamo che gli argomenti di cui abbiamo parlato questa settimana non sono pochi. Facciamo un rapido elenco per scegliere quello più significativo che metto in fondo alla lista.
Potremmo per esempio ricordare che abbiamo parlato di terremoto, quello che ci ha fatto tremare e ci ha spaventati.
Oppure potremmo dire dei commenti fuori luogo nei post che trattano appunto di terremoto. La messa a disposizione di questo gruppo per aiutare chi dovesse aver avuto problemi a causa del sisma è diventata uno spunto per scrivere scemenze.
Oppure potremmo parlare di carnevale. I carri, le maschere, i coriandoli rimasti a detta di qualcuno troppo a lungo senza venir raccolti.
Una gestione un po’ sciatta secondo molti frequentatori di queste pagine, della pulizia di strade, giardini e luoghi pubblici.
Potremmo parlare di traffico, di parcheggi, di soste selvagge, di buche, di segnaletica insufficiente.
Oppure potremmo parlare addirittura di Fleximan.
Quel personaggio che pochi giorni fa ha danneggiato l’ultimo autovelox installato dal Comune lungo la Flaminia.
Una specie di nuovo eroe locale che qualcuno vede come un giustiziere.
Ma dare spazio a questi atti non mi pare una cosa che aiuta il territorio. Danneggiare i beni di tutti non va bene.
Certo pensare che quella macchinetta che produce un fiume di denaro e lo butta nelle disponibilità del Comune sia un’operazione senza nessuno scopo di fare cassa, mi pare francamente un po’ troppo ingenuo.
Però se quella macchinetta serve a salvare anche una sola vita abbassando la velocità delle auto, per me va bene che ci sia.
Certo non sarà il sistema migliore o quello più empatico, ma da lì ad andarsene in giro con una sega elettrica per abbattere gli autovelox proprio non va.
Si potrebbe anche dire che una città vuota, un centro storico senza persone, sembra autorizzare piccoli e odiosi casi di micro vandalismo, ma così siamo.
Insomma di argomenti ce ne avremmo parecchi. Come quello che riguarda la morte un imprenditore spoletino scomparso dopo un veloce passaggio in ospedale.
Transitano qui su queste colonne digitali, anche associazioni cittadine che si impegnano per difendere le sorti e il futuro del San Matteo degli Infermi ma molti di noi in questi giorni si ritrovano invece a parlare di San Remo.
Un bel conforto è stato però vedere il teatro Nuovo Menotti pieno zeppo proprio la sera in cui iniziava il Festival della Canzone Italiana.
Un sacco di gente per Pirandello.
Invece vorrei mettere l’accento sul post fatto da una persona che vivendo un momento difficile, ha chiesto aiuto. Ha chiesto un lavoro per il marito. E il cuore di Spoleto si è aperto. Si è fatto largo anche qui fra commenti sgraziati e pensieri negativi e un imprenditore ha offerto il lavoro che serviva. Un piccolo miracolo che è successo ancora. Grazie a tutti quelli che l’hanno reso possibile.
La speranza è ancora viva. Anche in un posto come questo. Come Spoleto.
Buon fine settimana.