APPENA SALI SUL PALCOSCENICO

Lunga è la polemica innescata dai diversi punti di vista di chi arriva sul palcoscenico il giorno in cui si monta lo spettacolo. Quando si è in tournée insomma.

Succede più o meno così:

La mattina alle 8 entrano in palcoscenico i tecnici per cominciare a montare e ad assemblare i materiali che i trasportatori hanno già sistemato sul palco. Il custode sta in piedi già da ore per aprire la porta dello scarico, accendere quello che serve, organizzare, dare indicazioni.

La regola vuole che il tecnico preparato, appena arriva, guardi in alto per rendersi conto degli ingombri e dello spazio utile per il montaggio, prima di cominciare a fare qualsiasi cosa.

Per capirsi, se si decide di montare in un preciso punto un’americana luci, o la strada di un sipario, o qualsiasi altra cosa, ci vuole che non ci sia una trave in mezzo, o un impiccio qualsiasi, sennò non si può fare.

Molti sono quei direttori di scena che senza guardare in alto decidono la partenza della scenografia solo in base alla distanza dal pubblico o alla posizione del sipario del teatro o altre variabili.

Capita spesso che bisogna smontare e spostare un po’ più in là, perché gli ingombri lo impongono.

Quindi il tecnico capace guarda verso la graticcia e decide il suo montaggio tenendo presenti naturalmente le esigenze di tutti i settori tecnici.

Subito dopo questo, il direttore di scena insieme alla sarta di compagnia va ad assegnare i camerini in base all’importanza e alla paga degli attori.

L’elettricista sistema la cabina elettrica con l’aiuto del tecnico del teatro, il macchinista spedisce subito il suo aiutante in soffitta per “buttare le prime corde“.

Il fonico fa il giro del palcoscenico e cerca di farsi un’idea dell’acustica del teatro.

Si parte con il montaggio che prosegue seguendo uno schema collaudato dai tanti debutti.

Verso sera arrivano i primi attori.

Quelli che hanno la parte meno riconoscibile vanno in ribalta, producono un rumore battendo le mani, dicono qualcosa ad alta voce, “…sa sa prova. Prova sa, sa…“, per capire com’è l’acustica, insomma se la sala risponde bene, poi chiedono SEMPRE: “Com’è l’acustica qui“?

Quindi che la fanno a fare la prova?

E poi tutti, da quelli meno famosi fino al nome più importante chiedono: “Dove sono i bagni“?

Tutti. Ma questo è l’effetto che fa il teatro a chi ci lavora?

Evidentemente sì.

Dopo lo spettacolo e gli applausi inizia lo smontaggio e poi si parte per la prossima città, viaggiando di notte con qualche tappa, se c’è tempo, per un Panino Fattoria e un caffè.

La tournée funziona più o meno così.

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