La stampa italiana ci racconta di basi militari in terra straniera, che ospitano alcuni nostri aerei da combattimento, all’erta per la difficile situazione fra Russia e Ucraina.
Noi che ce ne potevamo stare buoni buoni, cercando di smorzare i toni, scalpitiamo per mostrare cosa sappiamo fare e al grido di “My name is Cocciolone“, si procede al controllo di acqua e olio dei velivoli pronti alla guerra.
Una pulita al parabrezza e agli occhiali da Top Gun.
Consiglio di dare uno sguardo anche alle condizioni dei paracadute che l’ultima volta, nel 1991, sono serviti.
Speriamo che stavolta vada meglio e soprattutto che non ci sia bisogno di un Nando Moriconi qualsiasi in divisa da pilota.
Intanto “…garsòn fammi il pieno pliiis“.