Però, siamo onesti per quanto si può.
Ma davvero c’è ancora gente che pensa che votare politici che teorizzano la privatizzazione dei servizi pubblici come la sanità, la scuola, i trasporti, l’assistenza e molto altro porti ad una Italia migliore?
Mi spiego meglio:
Mettiamo che c’è un politico che sostiene il fatto che un’Italia con una sanità il più possibile privatizzata sia meglio di quella che, come vuole la Costituzione, garantisce un’assistenza medica a tutti a prescindere dal potenziale economico, a prescindere da età, razza, colore, religione professata.
Mettiamo che questo politico viene votato dalla maggioranza delle persone e mettiamo che va al governo.
Mettiamo per concludere, che una volta insediato, questo politico privatizzi tutto quello che può e chi l’ha votato si scandalizza quando vede diminuire le potenzialità della sanità pubblica nel suo territorio.
Vedi l’esempio dell’ospedale di Spoleto in avanzato stato di smantellamento.
Che diritto hai di meravigliarti o di scandalizzarti tu che l’hai votato?
Ma c’è di più.
Si meravigliano anche quelli che non sono andati a votare quando era ora, lasciando ad altri la responsabilità di scegliere, poi quando chi vota la pensa diversamente da te, ti arrabbi perché non va come dici tu.
C’è una soluzione a tutto questo?
La soluzione si può cercare andando a votare quando è ora. Vedendo come si comporta chi si trova nella posizione di decidere e capire se fa le scelte giuste per noi.
Si potrebbe allora votare chi esprime concetti e speranze il più possibile vicini al nostro pensiero.
Però il trucco è andarci a votare. Quando sarà ora, quando sarà il momento, andarci.
Finché si può farlo.
Fare attenzione a ridosso del periodo elettorale quando si rischia di ricevere tante promesse, tanti sorrisi, strette di mano e pacche sulla spalla da persone che il giorno dopo manco ti conoscono più.
Capire che il proprio voto vale molto. Anche fosse solo per non perdere l’ospedale della propria città.
Ah, ovviamente tutto questo vale e si può fare, se dalla parte opposta rispetto a chi teorizza la privatizzazione, c’è qualcuno che vale la pena votare.
Qualcuno che sia credibile, che abbia un sogno e sappia anche come realizzarlo.
Sennò so’ cazzi.
E poi ho chiesto all’intelligenza artificiale, di riscrivere questa mia riflessione, usando uno stile che sia comprensibile anche ad un ragazzo di 10 anni.
Qua di seguito quello che ha prodotto:
Sai, c’è una cosa che mi lascia proprio perplesso: ci sono ancora persone che credono che sia una buona idea votare per quei politici che sostengono che privatizzare cose come gli ospedali, le scuole, i mezzi pubblici e l’assistenza sociale, faccia diventare l’Italia un posto migliore. Ma è proprio così?
Immagina questo: c’è un politico che dice che sarebbe meglio se l’Italia avesse ospedali privati anziché quelli pubblici, anche se la nostra Costituzione dice chiaramente che tutti dovrebbero avere accesso all’assistenza medica, indipendentemente da quanto soldi abbiano in tasca, da quanto siano vecchi, dal colore della loro pelle o dalla religione che seguono.
E immagina pure che questo politico venga votato dalla maggior parte delle persone e arrivi al governo. E poi, immagina che appena arriva lì, cominci a privatizzare tutto quello che può, e le persone che l’hanno votato si arrabbiano quando vedono che l’ospedale della loro città inizia a essere smantellato.
Beh, non è strano poi se succede questo.
E sai cosa è ancora più strano? È quando c’è gente che non va a votare, lasciando agli altri la responsabilità di scegliere per loro. Poi però si arrabbiano quando chi vota decide qualcosa che non va d’accordo con quello che pensano loro.
Ma c’è una soluzione a tutto questo casino?
Beh, sì. La soluzione è andare a votare quando è il momento giusto. Bisogna guardare bene chi sono i politici che si candidano e vedere se fanno le scelte che ci piacciono.
Potremmo votare per quelli che hanno idee simili alle nostre e che sembrano affidabili, che hanno dei sogni per il Paese e che sanno anche come realizzarli.
Ma sai qual è il trucco?
Il trucco è proprio quello di andare a votare. Quando tocca, non bisogna starsene a casa a guardare la televisione. Finché siamo in tempo, bisogna far sentire la nostra voce, perché anche solo il nostro voto può fare la differenza. Magari, se tutti votassimo, potremmo evitare di perdere l’ospedale della nostra città.
Ah, e ovviamente tutto questo funziona solo se c’è qualcuno che vale davvero la pena di votare, che sia credibile e che sappia cosa fare per migliorare le cose.
Altrimenti, siamo messi proprio male.
Come diceva Albert Einstein, “La follia è fare la stessa cosa più e più volte, aspettandosi risultati diversi“.