Frequento molto i social dove si incontrano spesso persone che si lasciano andare a discorsi che “vengono dalla pancia” come si dice.
Discorsi che escono dalla bocca di persone oneste, ben disposte, ma spesso deluse per quello che è successo e che sta ancora succedendo riguardo la gestione del potere e l’attenzione a chi attenzione merita.
Proprio adesso stavo leggendo di una signora che dice:
“Sono troppo delusa. Da tutti. Sono tutti uguali. Stavolta non mi faccio fregare e a votare non ci vado. Ci andassero loro. Io preferisco rimanere con la coscienza a posto“.
Non è difficile incontrare persone che esprimono così la propria delusione. Una volta si incontravano al bar, nella sala d’aspetto di qualche medico, sulla panchina dei giardinetti, fuori dalla scuola in attesa dei nipoti o figli che escono per tornare a casa.
Non è difficile nemmeno che un pensiero come quello sia passato per la nostra testa.
Chi non è stato tentato almeno una volta di ribaltare il tavolo e uscire sbattendo la porta?
Solo che dopo parecchio tempo abbiamo capito che chi decide il futuro del paese e delle persone che lo abitano è chi a votare ci va.
Magari quello che ci va non la pensa come noi, ma per il solo fatto di essersi presentato e aver messo quella crocetta, ha eletto amministratori e politici dalla sua parte mentre noi facciamo gli snob e a votare non ci andiamo “…ché tanto sono tutti uguali“.
Magari i candidati da eleggere non la pensano nemmeno come chi il voto gliel’ha dato, ma questo è un altro capitolo.
Visto che ci avviciniamo alle elezioni io consiglio di prepararsi per andarci a votare. Magari con abbigliamento adeguato che segnali rispetto per l’atto importantissimo che si sta per compiere.
Andarci dopo aver studiato quello che i candidati promettono e quanto hanno mantenuto le promesse delle volte passate.
Pensiamo se quelli che sono “andati su” ci hanno cambiato la vita in meglio.
Non pensiamo ai favori che possiamo chiedere. Non pensiamo a svendere il voto, ne va del futuro di troppa gente noi compresi.
Poi dopo esserci fatta un’idea seria, equilibrata, andiamo a votare con il sorriso di chi sa che il suo voto può cambiare in meglio il futuro.
Non c’è fra i candidati nessuno che ti rappresenta? Torniamo a votare il “meno peggio“, la soluzione che abbiamo rifuggito per anni, ma questo ci ha portati dove siamo adesso.
Insomma a votare tocca andarci, ma prima bisogna farsi un’idea completa e seria di chi sono quelli a cui affidiamo i nostri sogni in cambio di valanghe di soldi, di potere e di vantaggi.
Però a votare andiamoci che lasciar fare ad altri abbiamo scoperto non porta bene.
Dice: “…ma io sarei portato a votare quello che non vince sicuro“.
Ebbè, che vòr di’?
Qui non siamo allo stadio. Possono vincere tutti. Partono tutti dalla stessa linea ma strada facendo i furbi fanno i furbi.
Facciamoci furbi noi allora.
A votare andiamoci e votiamo quello che ci pare giusto. Hai scelto un partitino?
Magari questa volta insieme a te lo sceglierà un numero sufficiente di persone oneste.
Intanto leggiamo, studiamo, approfondiamo che prima o poi manderemo su quelli giusti.