L’ACQUA DI SAN GIOVANNI

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Chi se la ricorda questa tradizione? Quella dell’Acqua di San Giovanni appunto, quando si prepara un infuso a freddo in una bacinella o in una brocca piena di acqua dove vengono aggiunti petali di fiori ed erbe aromatiche?

Quando si prepara questa acqua “miracolosa“?

L’acqua va preparata il 23 giugno ed usata la mattina del 24 per lavarsi il viso e il corpo.

Come si prepara?

Il 23 si raccolgono fiori di campo, erbe profumate e si mettono a bagno in un recipiente preferibilmente di rame o di vetro.

Questa preparazione va lasciata tutta la notte, all’aperto, in modo che possa raccogliere la rugiada della mattina, l’elemento che sviluppa la “magia“.

Quali fiori ci vanno messi?

Qua dalle nostre parti si usano molto i petali di ginestra, ma anche di rosa e altri fiori profumati. Non c’è una regola precisa e tutto è lasciato al gusto e alla tradizione di ognuno.

L’acqua di San Giovanni va consumata entro la giornata del 24 giugno. Se avanza si regala in modo che questo leggero profumo popolare non vada sprecato.

Questa semplice celebrazione contadina affonda le sue origini nel desiderio di preservare e proteggere i raccolti in questo periodo dell’anno, quello più a rischio sbalzi climatici.

Il delicato profumo di questa acqua risveglierà ricordi che qualcuno aveva nascosti nella memoria.

A me torna in mente mia nonna che la preparava con molta attenzione e devozione e la mattina, per noi bambini, era obbligatorio bagnarsi il viso e le mani con l'”acqua magica”.

Preparazione il 23 giugno. Utilizzo il 24. Solo il 24.

Un commento su “L’ACQUA DI SAN GIOVANNI”

  1. Buonasera. Moreno,
    ricordo da ragazzino, abitavo da mia zia a Montepincio.
    Un bellissimo ricordo profumato mi torna spesso alla mente ed ora che vivo a Roma, rimpiango quei gg. Nel giorno 23, la vigilia, si andava tutti nei campi e prati a raccogliere sulle ripe le roselline di maggio ancora tardive, i boccioli di ginestra e tutti i fiori di campo che trovavamo.
    Donne e ragazzini, era una festa. I grembiuli venivano riempiti di fiori, poi si portavano a casa e tutta la notte rimanevano in infusione e la mattina ci si lavava il viso.
    Era acqua profumata leggermente, ma comprendeva quel senso di bello come una benedizione.
    Grazie, a presto.
    Eraldo

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