VAPORETTI IN STREAMING

Immagine linkata al sito ufficiale dei Vaporetti

Beh, dopotutto mi sono piaciuti. La corsa della domenica esattamente. Tutti i giorni prima, dal mercoledì al sabato e poi il lunedì successivo, invece, un po’ meno.

Quelli sono stati i giorni destinati alla sistemazione delle balle di paglia, alle prove, all’installazione dell’impianto audio e video. Insomma, l’allestimento.

Ma la giornata della domenica di questa corsa che gli speakers continuano a definire “la più pazza del mondo“, non mi è dispiaciuta.

Fra chi ha commentato la corsa al microfono, da segnalare l’ottimo Fabio Pinchi molto professionale e ottimo coordinatore. Paolo Ciri, memoria storica ed asciutto informatore. Le giovani leve piene di entusiasmo. I “vecchi” sempre presenti.

L’ho seguita in streaming, la corsa, seduto in poltrona a casa, con qualcosa da leggere vicino, il tablet per scazzinare in rete e poi con il volume della TV basso.

Giocare a misurare di quanto è il ritardo fra la diretta e quello che si vede sullo schermo.

Calcolare la velocità media sulle varie discese.

Apprezzare i momenti importanti dei tratti e delle curve impegnative riproposti dalla regia video.

Le immagini che scorrono mostrano ragazzi molto presi da questa gara che a guardarla da fuori sembra essere meno impegnativa di quello che in effetti è stando almeno alle espressioni tirate e alle frasi urlate dai commentatori che bucano anche il volume basso della mia TV.

Insomma domenica non sono uscito per niente da casa.

Ho evitato il personale che coordina ottimamente la sicurezza del circuito che si sbraccia per farmi spostare e per invitarmi gentilmente a mettermi in posto sicuro.

Ho evitato tanta strada a piedi per andare a recuperare la mia macchina parcheggiata lontano per quasi una settimana.

Ho evitato anche le due gocce di pioggia che il meteo ci ha voluto offrire.

In poltrona, con volume basso, insomma mi è piaciuto questo spettacolo della 58a edizione della Corsa dei Vaporetti.

Alla cena, con le miss, gli equipaggi, le coppe, le medaglie, gli speakers, prevista per la prossima settimana, non ci vado ma la domenica in casa, il giorno della corsa, me la sono goduta.

Grazie vaporetti.

Visto che ci siamo, ripeto la riflessione che ho già fatto con qualche amico in giro per strada.

Servirebbe a mio avviso, un progetto per far conoscere questa corsa a quelli che cercano uno spunto per venire in viaggio dalle nostre parti.

Dare insomma una valenza turistica a questo evento tradizionale del nostro territorio.

Mi confessava una spettatrice di Bastardo, un paesino qui vicino, che lei non ha mai saputo dell’esistenza di questa corsa, anche se abita a una ventina di chilometri da qui.

Figuriamoci quelli di più lontano.

Allora perché non promuovere la “corsa più pazza del mondo” allargando la soddisfazione di quelli che ci lavorano con tanto impegno anche alla città tutta e ai turisti?

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