FESTIVAL: IL REGISTA DAMIANO MICHIELETTO FA INCAZZARE

Insomma uno arriva a teatro, per assistere ad un’opera importante Orfeo ed Euridice di Gluck e spera di trovare sì un bello spettacolo, ma anche qualche sbavatura, qualche difetto evidente su cui appoggiare la critica.

Tanto è quello che fa simpatia. Trovare qualche sporcatura è umano e ce n’è sempre qualcuna.

Appena si apre il sipario invece si capisce che sarà difficile trovare grinze non volute.

Scenografia interessante. Coinvolgente. Giusta. Imponente ma leggera. Semplice ed evocativa.

Allora passo alle luci.

Ti pare che possa andare tutto bene, tutto pulito, tutto drammaturgicamente intonato?

Possibile? Possibile!

Pure la nebbiolina ci ha messo Damiano Michieletto il regista. Pure quella e ci sta bene.

Ha fatto recitare pure il coro che come si sa ha una personalità particolare fatta dalla somma delle personalità dei singoli coristi. Sono pochissimi i registi che riescono a trasformare il coro in un elemento fondamentale dello spettacolo. Michieletto c’è riuscito.

Allora Mi concentro sui cantanti.

Ma figurati. Il regista ha fatto recitare pure i coristi.

Li ha vestiti con stracci neri che loro, i coristi, fanno sapientemente sparire mentre si rotolano per terra.

Figurati. Niente da fare. Bravi pure i cantanti.

I movimenti coreografici? Tutti precisi.

L’idea di regia ci sta? Ma certo che ci sta. Ci sta ci sta.

L’orchestra puntuale, adeguata.

Il direttore giovane anche lui come il regista, ma fermo, efficace e sembra pure contento di agitare la sua bacchetta nel Teatro Nuovo Menotti di Spoleto.

Senza pensare a chi è stato prima di lui su quel podio.

Ma si sa, so’ ragazzi. Non hanno paura di niente.

Il pubblico? Attento, divertito, coinvolto.

I movimenti di scena almeno, qualche incertezza dai. Macché.

I costumi allora? Belli e intelligenti. Quindi pure qui nessun appiglio per straparlare.

Però bisogna essere sinceri fino in fondo. Non è vero che va tutto bene.

Un elemento non positivo ci sta:

il direttore d’orchestra infatti non ha la zazzera svolazzante che lo aiuta nella direzione dell’opera.

Anzi, è proprio pelato.

Pare poco ma qualcosa è.

Comunque io consiglio di continuare a collaborare con questo giovane regista Damiano Michieletto che prima o poi qualche scivolone lo prende.

Ti pare beh che non succede?

Non perdiamolo di vista.

Bene ha fatto la Fondazione Carispo a premiarlo a fine spettacolo, così rimaniamo in contatto.

Tanti applausi.

67° festival di Spoleto

https://www.festivaldispoleto.com/eventi/orfeo-ed-euridice

Orfeo ed Euridice

Azione teatrale per musica in tre atti (1762)

di Christoph Willibald Gluck

libretto Ranieri de’ Calzabigi

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Vocalconsort Berlin

direttore Antonello Manacorda

regia Damiano Michieletto

coreografia Thomas Wilhelm

scenografia Paolo Fantin

costumi Klaus Bruns

drammaturgia Simon Berger

direttore del coro David Cavelius

luci Alessandro Carletti

Personaggi e interpreti

Orfeo Raffaele Pe

Euridice Nadja Mchantaf

Amore Susan Zarrabi Josefine Mindus

Danzatrici Alessandra Bizzarri, Ana Dordevic, Claudia Greco, Martina Borroni

allestimento Komische Oper Berlin 

produzione italiana Spoleto Festival dei Due Mondi

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