FESTIVAL: BARBARA HANNIGAN AL TEATRO ROMANO

Credit: Festival di Spoleto

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Se questa domanda me l’avessi fatta ieri sera alla fine dell’esibizione al Teatro Romano per il Festival di Spoleto n° 67, avrei risposto con qualche battuta giusto per non dire un secco NO, che non sta mai bene.

Poi ci ho pensato, ho sentito persone del cui giudizio mi fido e ho realizzato un mio pensiero.

Musicisti molto bravi.

Lei, la protagonista soprano e direttore d’orchestra lo stesso molto brava.

La scelta del programma della serata, diciamo che non si combina con i miei personalissimi gusti musicali.

Musica moderna per la quale non sono ancora preparato.

Diciamo che ieri sera mi sono sentito un po’ come Alberto Sordi in vacanza con la Buzzicona (sua moglie) alla Biennale di Venezia.

Gli artisti che esponevano alla Biennale, in quel caso facevano del loro meglio, ma erano lontani dai gusti dei due simpatici protagonisti del film.

Ecco, io ieri sera ero un po’ come una persona semplice scaraventata dentro un concerto fatto di strilli e di sonorità per me poco piacevoli.

Durante lo spettacolo poi c’è stato anche un imprevisto: un giovane probabilmente ubriaco, sdraiato a terra ha provocato l’arrivo dei soccorsi e delle forze dell’ordine.

Una ventina fra infermieri, medici, carabinieri, che attraversano la sala per portare aiuto.

Tutto questo mentre la Hannigan continuava a strillare quella musica là e il batterista a sfogarsi sul suo strumento.

Una scena da film divertente.

Alla fine dello spettacolo, molti gli applausi ma mi viene da fare una riflessione.

Sul programma c’era scritta la durata del concerto: 80 minuti.

In realtà è durato meno di un’ora.

Come mai nessuno è andato a reclamare per avere i venti minuti e passa che ci sarebbero spettati?

Mo ci penso e trovo la risposta.

Intanto bisogna riportare che la soprano alla fine dello spettacolo, è stata premiata, per la sua attività, da Spoleto Festival Friends coordinato da Ada Urbani.

voce Barbara Hannigan

JACK Quartet

violino Christopher Otto

violino Austin Wulliman

viola John Richards

violoncello Jay Campbell

batteria Ches Smith

basso Jorge Roeder

vibrafono Sae Hashimoto

pianoforte Stephen Gosling

musica di John Zorn

Star Catcher per soprano e pianoforte

‍Ab Eo, Quod per soprano, violoncello, vibrafono e batteria

Liber Loagaeth per soprano e quartetto d’archi

Casting The Runes per vibrafono e pianoforte

con improvvisazione di batteria e basso

Pandora’s Box per soprano e quartetto d’archi

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