Accompagnatori turistici in giro per la città. Volontari riconoscibili, istruiti e rimborsati con un caffè e cornetto ma anche da un accordo con i commercianti spoletini che come succede nella maggior parte delle località turistiche, riconoscono una provvigione sulle vendite provocate dalle visite suggerite ai turisti da questi accompagnatori.
Le percentuali, se si ritiene debbano esserci, sono da concordare.
Un servizio semplice, di accompagnamento da qui a lì per evitare che il turista trovi antipatica la città di cui è difficile riconoscere i servizi principali come i percorsi meccanizzati, o i parcheggi, ad esempio.
Tutto questo niente ha a che vedere con il fondamentale lavoro delle guide turistiche che anzi andrebbero coinvolte, a pagamento, per istruire con dei corsi, questi accompagnatori, per evitare che uno dica cose diverse dall’altro.
I fondamentali insomma.
Gilet colorato con scritto qualcosa tipo Circolare A a piedi, per fare in modo che i turisti possano riconoscerli ed approfittare del servizio.
Immagino il volontario che può raccontare qualche storia da abitante e non da esperto e soprattutto può suggerire il ristorante giusto, come il bar, il negozio. Se poi c’è anche un accordo commerciale fra il volontario e l’attività commerciale, meglio ancora.
Un vantaggio per tutti.
Questo servizio, ripeto, andrebbe messo in piedi con la collaborazione e la consulenza professionale delle guide turistiche e di chi si occupa di turismo in città, ma soprattutto andrebbe fatto conoscere attraverso un ufficio stampa strutturato.
Le persone potrebbero decidere di venire in vacanza qui anche perché hanno scoperto che esiste questo servizio simpatia in aiuto del turista.
Tutto fa.
No?