“E manco mi piace“.
Sento sempre più spesso fare quest’affermazione da parte di persone adulte che poi aggiungono: “…però lo leggo comunque perché entro con le credenziali di mio nipote. Sai, non mi piace che la gente sappia che vado scazzinando per i social“.
Mo io francamente capisco poco cosa significa far finta di non conoscere i social, di non averne bisogno. Non capisco.
Facebook, stando almeno a quello che si trova in rete, risulta essere ancora, ad oggi, il social più usato con più di 3 miliardi di iscritti sui circa 7 che abitano il pianeta.
Pensare che tutta questa gente possa giudicare la signora snob, non iscritta, che deve usare le credenziali del nipote per affacciarsi al mondo dal balcone di Facebook, o di un’altra piattaforma, fa un po’ strano.
Quello che trovo ancora più strano è scoprire che pure molti amministratori pubblici e personaggi che galleggiano a livelli alti della nostra società, si vantano di non usare i social media.
Adesso che il mondo sta scoprendo l’intelligenza artificiale, c’è ancora chi fa lo snob.
Chi ha la mia età ricorderà un atteggiamento simile con l’arrivo del cellulare.
Uno strumento che ormai è entrato a scivolone nella vita di tutti ma che una volta faceva figo dire: “…non ce l’ho che tanto che ci fai“?
Io i social li uso per informarmi soprattutto, considerando la tara delle fake news, e poi anche per rimanere in contatto con amici e conoscenti e pure, qualche volta, per esprimere un punto di vista, dire la mia ad una platea di dimensioni fino a poco tempo fa inimmaginabili.
Sapendo come usarli, imparando a farlo, i social per me sono uno strumento di cui ormai non è facile fare a meno, soprattutto se non hai un nipote iscritto che ti fornisce le sue credenziali.