Buongiorno. Siamo arrivati a sabato 2 novembre 2024.
Un breve riassunto di quello che ci siamo detti comprende argomenti che ormai da un po’ si ripetono: disservizi, proposte (poche) mercatino, scambio di cose e informazioni, offerte e richieste di lavoro, traffico, parcheggi, cura del territorio e cose di questo genere.
Però qualche giorno fa ho pubblicato una riflessione che vorrei riproporre qua.
I nomi delle vie. Un posto come Spoleto che negli anni ha ospitato personaggi straordinari, ha pensato anche di intitolare loro delle vie, delle strade.
Il caso è quello di via Eduardo De Filippo che sta sulla strada verso Baiano, via Allen Ginsberg il poeta della Beat Generation, sta a Crociferro, dalle parti della chiesetta di San Sabino.
Anche via Rudolf Nureiev abbiamo. Sta a Collerisana e non la menziona nemmeno Google Map.
Ma ormai siamo così. Capisco che cambiare il nome a delle vie potrebbe comportare problemi, anche se un po’ più rispetto ci starebbe bene.
Però, per contenere il disagio della collocazione periferica dei tributi a questi personaggi, vorrei avanzare una proposta: intitolare una via a Gian Carlo Menotti.
Non ci abbiamo ancora pensato, ma secondo me lui se la meriterebbe. Il teatro Nuovo gli è stato intitolato qualche anno fa su fortissima spinta dei ragazzi della rivista degli studenti, ma una via con il suo nome, ancora non c’è.
Ho anche pensato che la via giusta sarebbe l’attuale “Via dell’Arringo“.
La scalinata del Duomo.
Io propongo di chiamarla “Prospettiva Menotti“.
Quella via che collega gli edifici che rappresentano il potere religioso da una parte con la Cattedrale e quello politico cittadino dall’altro con il Comune.
Lungo quella strada, c’è proprio la casa che fu di Menotti ora restituita al pubblico utilizzo grazie al generoso intervento della famiglia Monini.
La prospettiva di cui si gode trovandosi da una parte o dall’altra, giustificherebbe il nome della via.
Magari qualcuno raccoglierà questa proposta e ne farà un buon uso.
Un po’ come è successo quando ho proposto di restaurare il sipario storico del Teatro Nuovo Menotti.
Il sipario che ho ritrovato nei magazzini della ditta spoletina che adesso lo sta restaurando. Era stato smontato una trentina di anni fa, forse anche 40 e tocca, mi pare proprio per la prima mondiale di Napoli Milionaria di Eduardo de Filippo in forma di opera lirica, con le musiche di Nino Rota e sembrava ormai dimenticato.
Quello lo stanno facendo, è quasi pronto ed è diventata un’operazione della città tutta, grazie al decisivo e generoso intervento della famiglia Settimi titolare di Agrieuro.
Pure con la Prospettiva Menotti potrebbe magari funzionare uguale no?
Buon fine settimana.