Dice: ma è vera la voce che parla di scherzi in palcoscenico fra attori e a volte, molto più raramente fra i tecnici?
Certo che è vera!
In genere la recita destinata a questo è l’ultima. Dopo una lunga tournée ci si lascia andare e all’ultima rappresentazione si fanno scherzi ai colleghi, magari cambiando una battuta, oppure facendo in modo che il collega se ne scoppi a ridere e così via. Scherzi in genere innocenti che il pubblico non dovrebbe nemmeno notare.
Scherzi che servono per fare più gruppo proprio nel momento in cui la compagnia si scioglie perché arrivata alla fine del suo ciclo.
E allora io ricordo la valigia pronta per essere portata in scena dall’attore o dal cantante che arriva all’ultimo secondo e appena la acchiappa la scopre piena di pesi e la trascina in scena smadonnando. Il pubblico vedrà il dottore che invece della solita valigetta porta una cosa che non si capisce perché va portata con due mani.
Ricordo la porta da cui si deve uscire che risulta inchiodata e l’attore deve cercarsi un’altra uscita che abbia un senso nello spettacolo.
E poi le ciabatte messe in posizione davanti alla poltrona del Malato Immaginario, ma inchiodate in modo che l’attore perde l’equilibrio appena se le infila.
E poi ricordo anche durante l’opera lirica quello che in quinta prende a morsi un limone sgocciolante. Questo causa una salivazione così forte in chi lo guarda che rende impossibile recitare, figuriamoci cantare.
Si arriva fino a bloccare il sipario appena gli attori o i cantanti sono fuori per gli applausi.
Il terrore di chi deve rientrare ma non trova il buco.
E lì sì che il pubblico se ne accorge, ma una sana risata non ha mai ammazzato nessuno.
E poi all’ultima recita si può fare.