Un articolo che ho ritrovato fra vecchi appunti. Molto vecchi. Più di 20 anni fa, i primi anni del 2000. Mi si perdoneranno il linguaggio semplice e le idee elementari, ma ero molto più giovane di oggi. E pure con qualche speranza in più di adesso.
Però questo articolo tiene il tempo come fosse stato scritto ieri. Lo metto qua per non perderlo.
Sono un cittadino di Spoleto. Uno degli ultimi residenti del centro storico.
Sto cominciando da qualche giorno a ricevere il saluto di politici che avevano smesso di riconoscermi appena dopo le ultime elezioni amministrative.
Questo mi fa capire che si avvicina il momento delle elezioni, delle promesse, dei “…sorrisi pelle pelle di uomo abituato ad andare a scrocco” (cit. A. Talegalli)
E allora scrivo per comunicare un senso di disagio verso gli amministratori di questa città ed anche verso coloro che si trovano all’opposizione.
È da un po’ di tempo che non mi sento più rappresentato da chi ci amministra e mi ritrovo a subire delle scelte, politiche e di gestione della città, che non condivido e di cui non condivido i risultati.
Fare qua l’elenco sarebbe lungo e noioso, tante sono le cose che non vanno, ma i pessimi prodotti di queste gestioni sono sostanzialmente riscontrabili nella constatazione di un caotico e globale declino del benessere e della qualità della vita, nel dispendio di preziose risorse pubbliche in direzioni e obiettivi sbagliati, nella devastazione del nostro patrimonio naturale e artistico, nella frantumazione di un tessuto umano, economico e sociale in funzione di incomprensibili piani di falso ammodernamento.
È difficile infatti capire quali siano i tanto proclamati progetti innovativi e migliorativi per una città che si vorrebbe a misura d’uomo e che invece non è mai stata tanto poco vivibile come in questi ultimi anni.
Sporca, caotica, fragorosa, con un centro storico degradato e spopolato dove spariscono a ritmo giornaliero attività commerciali, servizi e residenti, mentre anche il Festival, una delle sue risorse più preziose, ciò che l’ha resa famosa nel mondo, sta collassando.
Ma quale città del futuro? Questa ormai è una città allo sbando, disabitata e governata dall’improvvisazione e dall’inefficienza, in totale assenza di piani e progetti degni di questo nome.
Ogni tanto parte una mongolfiera con un sindaco sopra, ma senza progetti organici, senza idee.
E allora, da non addetto ai lavori, da politico non praticante, ma da semplice cittadino, lavoratore e rispettoso delle leggi di questa repubblica, e quindi da elettore, penso proprio che sia giunto il momento di andare a cercare nuovi rappresentanti!
Emetto quindi un personale bando di concorso.
Cerco candidato da votare, cerco persone che mi possano rappresentare, perché il primo indispensabile passo è di rendere la macchina di governo efficiente, motivata, controllabile ed onesta, affinché possa occuparsi con attenzione, e con la diretta partecipazione di tutti i cittadini, dello sviluppo dell’economia e dei servizi, della cultura e del turismo, ma in una moderna ottica di eco sostenibilità, vale a dire con rispetto dell’ambiente, della storia e delle tradizioni e soprattutto dei valori umani.
Vorrei anche avere la possibilità, visto che le nuove tecnologie lo consentono, di monitorare in ogni momento la situazione ed i progetti. Dove sono i nostri rappresentanti, quanto costa quello che stanno facendo, qual è il progetto e quanto può produrre.
Avere la certezza che si stanno rispettando i tempi e gli impegni. Senza chiacchiere fumose.
Idee chiare e persone serie per realizzarle.
Penso che i candidati potrebbero avere i seguenti requisiti:
- Provata moralità e onestà
- Non aver mai ricoperto cariche politiche né incarichi a nomina politica
- Disponibilità a sottoporsi ad indagini patrimoniali
- Adeguato livello culturale
- Ottima conoscenza della lingua italiana
- Titolo preferenziale la conoscenza della lingua inglese o di altre lingue europee
- Profonda conoscenza e rispetto per la storia e le tradizioni di Spoleto
- Idee, proposte e capacità di realizzazione.
- Propensione al gioco di squadra dove per squadra si intende: tutti.
- Reale e verificabile sensibilità nei confronti dei valori umani e delle tematiche ambientali e culturali
- Le candidature sono viste nell’ottica della rinascita della città di Spoleto
- Il lavoro di amministratore dovrà essere svolto in via esclusiva.
- Disponibilità a lavorare a progetto.
Voglio ritrovare la fiducia, la speranza, l’ottimismo e desidero lavorare e vivere nelle migliori condizioni possibili. Lo desidero per me, per i miei concittadini e per i miei figli.
E’ chiedere troppo in una democrazia che si vorrebbe moderna ed europea?
Mi rendo conto che manca in questa proposta tutta la parte politica, cioè la visione del futuro da parte di chi sogna di lavorare per il bene degli altri; certo è che quelli che avrebbero dovuto farlo fino a qua ci hanno fatto perdere la fiducia, rendendoci tutti stanchi, demoralizzati e apatici.
Ma bisogna reagire. Bisogna riprendersi la vita e il futuro. Bisogna rimboccarsi le maniche e provare a far rinascere questa nostra città! Se non lo faremo saremo anche noi colpevoli, per il nostro silenzio e per la nostra passiva rassegnazione.
Ho qualche perplessità nel firmare questa lettera, prima di tutto perché vorrei evitare rappresaglie dal potere e poi perché dal momento in cui ho iniziato a scriverla, ieri, non sono più solo, altri si sono aggiunti e sono certo che tanti altri arriveranno.
Chi volesse suggerire altri punti utili per la selezione dei candidati migliori, toglierne o cambiarne qualcuno di quelli proposti, o volesse informazioni, può scrivere a xxx@xxx.it.