BENVENUTO ANNO NUOVO

Eccolo qua, finalmente! Il 2025!

Ce lo siamo sognato, ce lo siamo immaginato, qualcuno lo ha pure invocato a gran voce nei momenti di sconforto:
“Basta, voglio l’anno nuovo!”

E adesso che è qui? Che fa? Come si presenta?
Ha almeno il buon gusto di arrivare con un po’ di stile, oppure appena nato si è buttato sul divano con le scarpe sporche?
Certo, siamo tutti bravi a fare i grandi discorsi a Capodanno: “Quest’anno sarà diverso, quest’anno cambierò!
Dieta, palestra, letture, camminare, …
Ma il 2025, di suo, che cosa promette?
Ci farà venire la nostalgia quando sarà il momento di salutarlo o sarà uno di quegli anni che si mandano via con uno “Sparisci e non tornare mai più”?
In realtà, è sempre la stessa storia: ogni anno nuovo si presenta con l’entusiasmo di un cucciolo e finisce come un vecchio gatto stanco, che ronfa sui nostri fallimenti e si lecca le ferite dei nostri “farò domani”.
Perché sì, gli anni non sono altro che numeri, ma noi siamo quelli che li riempiamo di aspettative, manco fossero delle scatole regalo.
Alla fine, non è colpa loro se non manteniamo le promesse, eh. Forse dovremmo fare come suggeriva un autore francese nei suoi romanzi: smettere di prenderci troppo sul serio.
Guardare il 2025 come un libro ancora da scrivere, con i suoi colpi di scena, i suoi personaggi imprevedibili, e qualche pagina vuota per disegnare scarabocchi.
Quindi, cari amici del 2025, il nostro motto dovrebbe essere:
niente drammi e tante risate.
Come diceva lo scrittore Daniel Pennac: “La cosa bella del futuro è che ci si arriva un giorno per volta.”
E allora facciamoci una bella risata e diamoci da fare.
Un passo alla volta.
O magari pure due, che il tempo corre.

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