Tanti video sulla scenotecnica teatrale.
Stanno al link che segue QUA e scazzinando si può trovare qualcosa di interessante per chi ama sapere di spettacolo dal vivo.
Tanti video sulla scenotecnica teatrale.
Stanno al link che segue QUA e scazzinando si può trovare qualcosa di interessante per chi ama sapere di spettacolo dal vivo.
Ce lo dice lui stesso scrivendo i ricordi della sua difficile gioventù e ricordando l’inizio della sua carriera.
A questo link il racconto. Continua a leggere AL PACINO A SPOLETO
Abiti con paillettes. Tanta seta. Tanto raso. Tanti fiocchi.
Parrucchieri sovraffaticati in ogni parte della città. Continua a leggere FINALE DEL 67° FESTIVAL DEI DUE MONDI: CONCERTO IN PIAZZA
Ecco, questo è quello che gli americani sanno fare meglio: raccontarsi attraverso la musica, il canto, lo spettacolo dal vivo.
E’ successo al Teatro Romano di Spoleto in occasione di questo 67° Festival dei Due Mondi. Continua a leggere LIZZ WRIGHT A SPOLETO IN COLLABORAZIONE CON UMBRIA JAZZ
Ti è piaciuto lo spettacolo?
Se questa domanda me l’avessi fatta ieri sera alla fine dell’esibizione al Teatro Romano per il Festival di Spoleto n° 67, avrei risposto con qualche battuta giusto per non dire un secco NO, che non sta mai bene. Continua a leggere FESTIVAL: BARBARA HANNIGAN AL TEATRO ROMANO
Lo spazio molto particolare di San Simone in piazza Campello, ha ospitato una interessante proposta.
Il balletto “Die Serle am Faden Soul Threads“. Continua a leggere FESTIVAL. BALLETTO A SAN SIMONE
Ho pensato di scrivere una supercazzola e metterla a confronto con la prima parte di quello che c’è scritto sul programma di sala dello spettacolo di sabato sera in Piazza Duomo “Memory of a Fall”. Continua a leggere
Insomma uno arriva a teatro, per assistere ad un’opera importante Orfeo ed Euridice di Gluck e spera di trovare sì un bello spettacolo, ma anche qualche sbavatura, qualche difetto evidente su cui appoggiare la critica. Continua a leggere FESTIVAL: IL REGISTA DAMIANO MICHIELETTO FA INCAZZARE
Continua a leggere FESTIVAL: IMMERSI NELL’INUTILITÀ DEL NOSTRO GIARDINO